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USA: Trump sceglie Kelly contro caos. Tremano Sessions-Mattis

Donald Trump (a sinistra) e John Kelly. KEYSTONE/AP/SUSAN WALSH sda-ats

(Keystone-ATS) Il generale John Kelly per riportare ordine nel caos della Casa Bianca, dilaniata sempre più da lotte intestine di potere. Donald Trump lo sceglie come capo dello staff al posto di Reince Priebus.

Un avvicendamento al vertice con il quale il presidente prende ancora di più le distanze dall’establishment repubblicano, che lo ha deluso non mantenendo la promessa sull’abolizione dell’Obamacare e “tradito” con le sanzioni alla Russia che, comunque, firmerà.

La nuova rivoluzione alla West Wing lascia intravedere una nuova era per l’amministrazione, e fa tremare altri nomi eccellenti: se il ministro della Giustizia Jeff Sessions sembra essere il primo della lista fra i papabili di licenziamento, scricchiolano anche Jim Mattis e Rex Tillerson, così come non dorme sonni tranquilli Steve Bannon, anche se quest’ultimo “almeno per ora” – riferisce la CNN – dovrebbe restare.

Il ministro della Difesa ha diversi fronti di scontro aperti con Trump: l’ultimo in ordine temporale il divieto dei transgender nell’esercito, sul quale il presidente non lo aveva avvertito. Il segretario di Stato, invece, è in rotta di collisione con l’amministrazione per la scarsa indipendenza che gli è concessa e per il ruolo di ministro degli esteri ombra di Jared Kushner, uno dei più stretti consiglieri di Trump e marito di Ivanka.

Ma in bilico, con l’arrivo di Anthony Scaramucci anche Bannon, il controverso stratega del presidente. Fra i due non correrebbe buon sangue e dato che, in una sola settimana da direttore della comunicazione, Scaramucci ha già fatto fuori Priebus e Sean Spicer, il ruolo di Bannon appare tutto tranne che sicuro.

L’arrivo di Scaramucci ha stravolto le carte in tavola nella Casa Bianca. Le sue prime interviste esplosive, che riflettono lo stile di Trump, hanno alimentato il caos nella West Wing. E fatto cadere il ”paranoico schizofrenico” Priebus, così come Scaramucci lo ha definito.

Priebus ha incassato i ripetuti colpi senza reagire e questo ha suscitato l’ira di Trump, irritandolo e rappresentando la goccia che ha fatto traboccare il vaso di un rapporto mai idilliaco.

L’arrivo di Kelly sembra destinato a cambiare gli equilibri, facendo esordire in una Casa Bianca “disordinata” la disciplina militare. Trump lo ritiene una “stella” nella sua amministrazione: i due – introdotti per la prima volta da Priebus durante la transizione – hanno molti punti in comune, fra i quali la mancanza di esperienza politica. Questo fa di Kelly l’antitesi a Priebus, “animale” di Washington ed ex numero uno del National Republican Committee.

A Priebus il presidente rimprovera anche la mancata approvazione dell’Obamacare: d’altronde Trump lo aveva voluto nella squadra proprio perché “amico” dei repubblicani e quindi in grado di facilitare la sua agenda.

Scottato dalla sconfitta sulla riforma sanitaria, Trump attacca anche i senatori repubblicani: sono degli ”stupidi” – twitta – se ritengono di poter contare sull’appoggio dei democratici sull’Obamacare e se non cambiano le regole, portando la maggioranza a 51 voti in Senato dai 60 attuali. ”Se il nuovo progetto di riforma sanitaria non sarà approvato a breve – aggiunge in una velata minaccia -, i salvataggi per le compagnie assicurative e per i membri del Congresso finiranno a breve”.

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