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Usa 2012: Obama l’allenatore, pensare come squadra

(Keystone-ATS) Allena non a tempo pieno la squadra di basket della figlia e quello che vale sul campo vale anche fuori, alla presidenza: “Preoccuparsi sempre di fare il proprio lavoro, di farlo sempre meglio e pensare come una squadra”. Ed è questo che spinge il presidente americano Barack Obama, anche in campagna elettorale per conquistare la rielezione. Lo dice in un’intervista alla Cnn, in onda alla vigilia della convention democratica nell’ambito di uno speciale che ripercorre i quattro anni alla presidenza di Obama, con le principali battaglie combattute: dalla crisi alla riforma sanitaria, dalla fine della guerra in Iraq all’uccisione si Osama Bin Laden.

Gli “sforzi fatti per l’approvazione della riforma sanitaria sono valsi la pena” afferma Obama. Ma è valso la pena anche il salvataggio dell’industria automobilistica: è stato molto “impopolare” e se “fossi stato guidato solo dalla politica non l’avrei fatto” mette in evidenza il presidente. La maggioranza degli americani era infatti contrari a salvare Detroit, incluso il candidato repubblicano Mitt Romney che in un editoriale del 2009 affermava che Detroit avrebbe dovuto fare bancarotta.

L’uccisione di Bin Laden è stato – sottolinea la Cnn – uno dei momenti più alti della sua presidenza. “Quando abbiamo sentito la parola Geronimo sapevamo che era stato catturato ma dovevamo riportare a casa i nostri ragazzi e penso che nessuno noi, nella sala, abbia respirato fino a quando non abbiamo sentito che erano tornati in Afghanistan” ricorda il segretario di Stato Hillary Clinton. “Il mio compito, come comandante in capo, è mantenere l’America sicura” – aggiunge Obama – e i “droni sono uno strumento che usiamo”. Anche se il bersaglio dovesse essere un americano, come nel caso di Anwar Al-Awlaki. “Quando un americano decide di affiliarsi con un’organizzazione terroristica che ha di mira altri americani, ritengo abbiamo ragione di agire”.

L’altra battaglia su cui si sofferma Obama è quella per l’aumento del tetto del debito: lo speaker della Camera John “Boehner voleva fare qualcosa ma c’era il suo partito” dice riferendosi all’intesa di massima raggiunta con Boehner una settimana prima della scadenza e poi naufragata. “Ero pronto a tagli, anche impopolari con il mio partito, se avessi avuto qualcosa in più. dall’altra parte, qualche “compromesso” aggiunge. Obama però respinge le critiche di chi lo accusa di dover fare di più per coltivare rapporti con i membri del Congresso. “La famiglia è più importante” anche degli appuntamenti sociali seppur di lavoro. “Michelle e io spesso il week end rinunciamo agli inviti per stare in famiglia”.

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