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USAM: sì a “vacca da mungere”, no a fiscalità coppie

(Keystone-ATS) L’Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM) raccomanda di accettare l’iniziativa popolare promossa da UDC e PLR “Per un equo finanziamento dei trasporti”, detta anche della “vacca da mungere”, che verosimilmente passerà al vaglio dell’urna l’anno prossimo.

Riguardo ad alcuni argomenti in votazione popolare il prossimo 28 febbraio, l’organizzazione mantello delle piccole e medie imprese svizzere, con una nota odierna, respinge l’iniziativa sulla fiscalità delle coppie e quella contro la speculazione sulle derrate alimentari, avanzate rispettivamente da PPD e giovani socialisti.

L’USAM non si è invece espressa né sul raddoppio della galleria autostradale del San Gottardo né sul testo “Per l’attuazione dell’espulsione degli stranieri che commettono reati”.

Secondo l’USAM gli introiti dell’imposta sugli oli minerali pagati dagli automobilisti (circa 3 miliardi di franchi) devono essere utilizzati integralmente per lo sviluppo e per la manutenzione delle infrastrutture stradali: solo in tal modo si potranno risolvere con successo i problemi di traffico negli agglomerati urbani della Svizzera tedesca e della Romandia.

Attualmente, la metà di questi introiti confluisce nella cassa generale della Confederazione, a cui verrebbero quindi a mancare 1,5 miliardi di franchi se l’iniziativa fosse accettata.

L’organizzazione delle PMI, presieduta dal consigliere nazionale Jean-François Rime (UDC/FR), raccomanda invece di respingere l’iniziativa del PPD “Per il matrimonio e la famiglia – No agli svantaggi per le coppie sposate”, che intende eliminare gli svantaggi fiscali dei congiunti. L’USAM propende infatti per un’imposizione individuale, che, a suo dire, consente una tassazione più equa, fondata sulle capacità finanziarie di ogni persona.

In fine l’USAM boccia anche la proposta dei giovani PS “Contro la speculazione sulle derrate alimentari”, che intende vietare a tutti gli operatori con sede o domicilio in Svizzera di investire, direttamente o indirettamente, in strumenti finanziari che concernono materie prime agricole e derrate alimentari. “Questa iniziativa è un grave attacco alla libertà economica”, che, con ulteriori norme inutili, indebolirebbe l’attrattiva della piazza elvetica e farebbe perdere posti di lavoro, afferma la nota odierna.

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