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USC minaccia di respingere in blocco progetto CF

(Keystone-ATS) Il progetto del Consiglio federale sulla politica agricola 2014-2017 (PA 14-17) presenta importanti lacune, secondo l’Unione svizzera dei contadini (USC). Senza “correttivi sostanziali di gravi difetti” il documento potrebbe essere respinto in blocco, afferma l’organizzazione in un comunicato.

Le proposte poste in consultazione fino a fine giugno frenano l’agricoltura, complicano la pianificazione e aumentano le procedure amministrative, sostengono i contadini. L’agricoltura è in continua mutazione da quasi 20 anni e diverse riforme sono ancora in cantiere. Il Consiglio federale ora vuole di nuovo scombussolare le cose, cambiando il sistema di pagamenti diretti, afferma l’organizzazione. Il progetto contiene punti positivi, ma anche lacune inaccettabili.

L’USC annuncia che si batterà per il mantenimento dei pagamenti legati ai capi di bestiame. I contributi di adeguamento, che rappresenterebbero fra il 20 e il 40% dei pagamenti diretti alla aziende agricole, saranno progressivamente ridotti e le somme verranno attribuite a programmi per la qualità del paesaggio, l’efficienza delle risorse e la biodiversità. Un simile sistema comporta troppe incertezze per le famiglie contadine, secondo l’USC.

Inoltre l’ulteriore smantellamento degli aiuti a sostegno del mercato è sconcertante, tanto più che gli accordi internazionali non obbligano la Svizzera ad agire con tanta precipitazione, sottolinea l’associazione. Della stessa opinione anche la Federazione dei Produttori svizzeri di latte (PSL).

Per Bio Suisse invece le proposte del governo rafforzano l’orientamento verso un’agricoltura sostenibile, ma manca ancora un segnale forte a favore dell’agricoltura biologica. La principale organizzazione “bio” critica la ripartizione dei fondi: a suo avviso i contributi di adeguamento dovrebbero essere ridotti a favore dei pagamenti diretti per prestazioni come la biodiversità e la qualità dei paesaggi.

L’Alleanza Agraria, che raggruppa 17 organizzazioni di consumatori, agricoltori e di protezione della natura e del paesaggio, considera il nuovo sistema di pagamenti diretti “un’opportunità per la produzione e l’ecologia”. Affinché la politica agricola 2014-17 sia un successo, è però necessario aumentare i mezzi finanziari destinati ai pagamenti legati alle prestazioni rispetto ai pagamenti forfettari.

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