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VD: abbigliamento a scuola; vietate le “magliette della vergogna”

A fine settembre allieve dell'istituto scolastico di Pinchat, a Ginevra, avevano protestato contro le "magliette della vergogna" KEYSTONE/SALVATORE DI NOLFI sda-ats

(Keystone-ATS) D’ora in poi le “T-shirt de la honte” (le magliette della vergogna) – imposte agli allievi che vanno a scuola vestiti in modo sconveniente – saranno vietate nel canton Vaud.

Rivelata a fine settembre alla scuola media di Pinchat a Ginevra, tale misura era stata adottata anche in taluni istituti scolastici vodesi.

Il Dipartimento vodese della formazione e della gioventù ha realizzato un’inchiesta e constatato che l’obbligo di indossare le magliette della vergogna – ovvero t-shirt extra-larghe, lunghe fino alle ginocchia – era in vigore anche in talune scuole del cantone.

A differenza di Ginevra, sulle magliette non figurava però la scritta “Ho una tenuta adeguata”, ha indicato oggi la consigliera di Stato vodese Cesla Amarelle ai microfoni dell’emittente radiofonica LFM. “Ma è percepita come stigmatizzante dalle allieve. Per tale motivo abbiamo deciso di abolire questa misura”, ha aggiunto.

Amarelle ha insistito sulla necessità di instaurare un dialogo con gli allievi. “Occorre far capire che vi sono regole da rispettare anche dal punto di vista dell’abbigliamento, ha aggiunto la socialista. La consigliera di Stato ha sottolineato che numerosi istituti vodesi sono riusciti a trovare soluzioni per risolvere la questione, senza ricorrere a un provvedimento giudicato umiliante.

Amarelle ha pure spiegato che occorre “ascoltare” le ragazze che si ribellano contro l’idea che il loro corpo venga sessualizzato a scuola. “È qualcosa che i ragazzi e i professori devono capire”, ha detto, aggiungendo che “la missione della scuola è di promuovere l’uguaglianza, non gli stereotipi.”

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