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VD: rapinatori furgone valori incriminati a Lione

Incriminati gli autori dell'assalto a un furgone blindato che trasportava denaro e pietre preziose KEYSTONE/MARTIAL TREZZINI sda-ats

(Keystone-ATS) Sono stati incriminati e incarcerati ieri a Lione i sette uomini arrestati mercoledì scorso nella regione di Annecy, in Francia, dopo aver rapinato la notte precedente nel canton Vaud un furgone blindato con a bordo denaro e pietre preziose.

Tre di loro almeno hanno precedenti in Svizzera. Il bottino ammontava a diverse decine di milioni di franchi.

Per i sette malviventi lionesi fra i 32 e i 47 anni, noti alla polizia locale che li sorvegliava già da mesi, i capi d’accusa sono “furto con arma in banda organizzata, distruzione con incendio in banda organizzata, associazione per delinquere e sequestro in banda organizzata”, scrive oggi l’agenzia stampa francese AFP citando fonti concordanti.

Mercoledì scorso, 24 maggio, poco dopo le 03.15 del mattino i sette avevano costretto a fermarsi sull’autostrada A9 nei pressi di Nyon (VD) un furgone blindato diretto a Ginevra, appartenente a una società privata. Secondo fonti francesi vicine all’inchiesta citate dall’AFP, hanno poi costretto i due agenti di scorta a seguirli con il veicolo oltreconfine, fino a Divonne-les-Bains, dove hanno divelto le porte del veicolo con l’esplosivo. Sono infine fuggiti con il cospicuo bottino e hanno liberato gli agenti di scorta dopo aver dato alle fiamme il furgone.

La polizia cantonale vodese ha da parte suo fornito dopo l’arresto – avvenuto nella tarda mattinata successiva presso Annecy, in Alta Savoia – una versione su più punti divergente riguardo alla fase finale della rapina. Ha inoltre indicato genericamente che erano stati sottratti denaro e gioielli per “diverse decine di milioni di franchi”, mentre i media francesi sono stati più precisi, parlando di una refurtiva tra i 40 e i 45 milioni.

Il bottino dovrebbe essere restituito al più presto, ha detto oggi all’ats il procuratore vodese Jean-Marie Ruede, aggiungendo che due dei malviventi arrestati in Francia erano già noti anche alla giustizia del canton Vaud. Erano stati infatti condannati nel 2013 rispettivamente a sette e quattro anni di carcere per una rapina all’ufficio postale di Chavanne-de-Bogis (VD), villaggio di confine vodese situato proprio di fronte a Divonne-les-Bains.

Secondo informazioni di stampa, un altro dei banditi in carcere a Lione è soprannominato “Chopard”, per aver rapinato una gioielleria di tale marca a Ginevra a fine dicembre 2006.

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