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Venezuela: Maduro, Trump e ambasciatore Story dietro attacco

Il presidente venezuelano Nicolas Maduro torna ad accusare gli Usa. KEYSTONE/EPA MIRAFLORES PRESS/JHONN ZERPA HANDOUT sda-ats

(Keystone-ATS) Il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha ribadito che l’attacco di “mercenari” contro il Venezuela realizzato domenica scorsa è stato “una operazione segreta ordinata dal presidente statunitense Donald Trump”.

Maduro ha aggiunto che il suo fallimento deve essere imputato al nuovo ambasciatore Usa, James Story. In una intervista per il canale all news venezuelano Telesur, Maduro ha sostenuto che il Venezuela “è uno dei temi che ossessiona” l’ospite della Casa Bianca.

L’incursione armata, ha spiegato, “è stata una operazione segreta ordinata da Donald Trump” affidata con un contratto alla compagnia americana SilverCorp, appoggiata dal presidente colombiano Iván Duque, che si avvaleva di un contratto firmato da Juan Guaidó e che aveva come obiettivo l’assassinio del presidente.

Maduro ha rivelato che dal 3 maggio, giorno dell’incursione marittima del gruppo dei mercenari, otto dei quali uccisi e 23 arrestati, “tutti i contatti con tre diversi funzionari dell’amministrazione Trump si sono interrotti. Nessuno risponde ai nostri messaggi”.

Infine il leader chavista ha criticato che Trump “premi il fallimento”, riferendosi all’annuncio della nomina di James Story come ambasciatore in Venezuela. “Story – ha sottolineato – è responsabile di questa incursione armata di mercenari che è stata sgominata nella Baia di Macuto”.

Il ministro della Comunicazione venezuelano Jorge Rodriguez ha confermato che le persone arrestate, definite “mercenari”, nell’ambito della ‘Operazione Gedeone’, architettata da oppositori venezuelani per cercare di estromettere Maduro dal potere, sono salite a 23.

Il governo di Caracas ha presentato ieri numerose prove dell’esistenza di un progetto armato per sovvertire l’ordine costituzionale in Venezuela, coordinato da Jordan Goudreau, un ex ‘berretto verde’, titolare della compagnia SilverCorp, che, dopo aver firmato un contratto da 212 milioni di dollari, aveva inviato per addestrare decine di disertori venezuelani in Colombia due contractor, Luke Denman e Airan Berry.

Maduro aveva mostrato un video con la confessione di Denman, il quale ha confermato che l’obiettivo era di catturarlo e trasferirlo negli Stati Uniti. Rodriguez ha presentato un altro video con un interrogatorio di Berry, che sostanzialmente conferma il racconto del compagno, aggiungendo che il suo compito era quello di “prendere l’aeroporto di Ezeiza e permettere l’atterraggio di alcuni aerei con uomini armati a bordo”.

Il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha assicurato che “faremo di tutti per riportare in patria i nostri due connazionali”, ma Maduro ha sostenuto che essi saranno processati dalla giustizia venezuelana, che chiederà anche l’estradizione di Goudreau.

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