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Verdi: asilo, Europa ed economia, al via campagna per Ele2015

(Keystone-ATS) Non solo energia e ambiente, ma anche asilo, Europa ed economia: in vista delle elezioni federali di ottobre i Verdi vogliono affrontare un ampio ventaglio di temi di scottante attualità.

L’intenzione è stata manifestata oggi nel corso dell’assemblea dei delegati a Sciaffusa: quella del 18 ottobre sarà “un’elezione che segnerà una nuova era” e lo farà distinguendo tra “soldi in banca e umanità”, ha affermato la co-presidente Regula Rytz.

I Verdi, ha enfatizzato la consigliera nazionale (BE), non vogliono una Svizzera “nazional-conservatrice”, controllata dalla paura e regressiva, bensì un paese “cosmopolita, solidale e lungimirante”. “Non c’è una crisi dell’asilo in Svizzera: siamo di fronte a una crisi a livello di giustizia globale”, ha affermato la Rytz: un mondo in cui molti non hanno più nulla da perdere è un mondo molto pericoloso.

Per trovare una soluzione a questa crisi umanitaria, i Verdi intendono rafforzare le iniziative private di accoglienza e cura dei rifugiati in Svizzera. Il partito si batte per una maggior integrazione e autosufficienza dei richiedenti l’asilo ed esige l’eliminazione “dell’assurdo divieto di lavoro” attualmente in vigore.

Regula Rytz ha esortato a non prestare orecchio agli agitatori di UDC, PLR e PPD che si superano nel presentare proposte che indeboliscono o addirittura mettono in pericolo in diritto di asilo e la tradizione umanitaria elvetica: si tratta solo – ha sottolineato – di pericoloso populismo.

Anche l’altra co-presidente, la consigliera nazionale vodese Adèle Thorens, ha sottolineato l’importanza delle elezioni federali di ottobre: non solo per le questioni attuali ma anche per numerosi temi ambientali cari al partito ecologista, tra cui ad esempio l’uscita dal nucleare e la politica climatica.

Una politica ecologica non è nociva all’economia: un’economia efficiente nell’impiego delle risorse diventerà necessaria a lungo termine, ha affermato la Thorens. “Se non avremo più risorse non avremo neppure più un’economia”. Procedendo a una ristrutturazione “ecologica” del settore si potrebbero ridurre i costi e creare nuovi posti di lavoro sostenibili.

Per rafforzare la Svizzera quale piazza economica e industriale è inoltre necessaria una stabilizzazione del valore del franco e una spinta innovativa ecologica e allo stesso tempo tecnologica.

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