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Vescovo Coira e gay, Pink Cross torna alla carica

(Keystone-ATS) La Federazione svizzera dei gay Pink Cross ha deciso di far ricorso contro l’archiviazione delle denunce contro il vescovo di Coira mons. Vitus Huonder per il reato di pubblica istigazione a un crimine o alla violenza (articolo 259 del Codice penale).

Il ricorso è stato depositato presso il Tribunale cantonale dei Grigioni, indica l’associazione in una nota odierna. Huonder ha preso atto dell’esposto ma non intende rilasciare commenti al riguardo, ha detto il suo portavoce Giuseppe Gracia.

Pink Cross e due privati avevano sporto denuncia contro il vescovo 73enne dopo il discorso da lui pronunciato lo scorso 31 luglio a Fulda (D), in cui aveva citato versetti del Vecchio Testamento che condannano a morte gli omosessuali. Secondo gli autori delle denunce, questi passaggi istigano i cristiani a procedere all’esecuzione di persone con determinati orientamenti sessuali.

La Conferenza dei vescovi svizzeri aveva reagito a queste dichiarazioni affermando che “la Chiesa cattolica è aperta allo stesso modo a tutti gli uomini”. Essa “accoglie incondizionatamente ogni persona nella sua dignità intangibile agli occhi di Dio, indipendentemente dal suo orientamento sessuale”.

Il Ministero pubblico grigionese ha annunciato venerdì scorso di aver archiviato il caso ritenendo che le parole del vescovo non costituiscano reato.

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