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Via bilaterale tra le priorità della politica estera 2016-2019

(Keystone-ATS) Via bilaterale con l’UE, partenariati strategici mondiali, impegno per la pace e sviluppo sostenibile.

Sono le quattro priorità della politica estera svizzera da oggi al 2019, fissate dal Consiglio federale, che punta anche a consolidare l’aiuto agli svizzeri all’estero e a chi viaggia fuori dalla nazione.

In un periodo di turbolenze geopolitiche caratterizzato da numerose crisi sempre più intense – scrive il governo – la prima strategia di politica estera per la passata legislatura ha dato buoni risultati e ha contribuito a impostare una politica coerente e credibile.

Il secondo rapporto per gli anni 2016-2019 adottato oggi si riallaccia di conseguenza alla precedente strategia, ma è pronta alle nuove sfide.

UE/AELS – Le relazioni con i Paesi dell’Unione europea e l’Associazione dei paesi di libero scambio “devono essere consolidate, in particolare quelle con i Paesi confinanti”. Intrattenere buone relazioni con l’UE è la premessa “per una valida collaborazione in numerosi ambiti politici” che favoriscono il benessere e la sicurezza.

PARTNER MONDIALI – La Svizzera non è membro né dell’UE, né della NATO né del G20. Per questa ragione, e a fronte dello spostamento degli equilibri di potere a livello globale, per la Svizzera è “fondamentale approfondire le relazioni con partner mondiali al fine di salvaguardare i propri interessi e risolvere problemi concreti”. Considerato il peso economico e politico delle organizzazioni regionali la Svizzera intende aumentare la sua presenza anche in queste istituzioni.

PACE E SICUREZZA – Essendo la Svizzera un Paese fortemente globalizzato con un’economia orientata all’esportazione, la sua sicurezza e il suo benessere “dipendono da un contesto stabile e da un assetto internazionale equo”. È quindi indispensabile che la Svizzera contribuisca a forgiare tale contesto attraverso un impegno ampio e creativo, ad esempio rafforzando le capacità di mediazione in caso di crisi e conflitti.

SVILUPPO SOSTENIBILE E PROSPERITÀ – Gli obiettivi di sviluppo sostenibile a livello mondiale (Agenda 2030) saranno una componente della cooperazione internazionale della Svizzera, che mette in primo piano determinati aspetti in funzione della creazione di valore aggiunto (formazione professionale, sviluppo delle comunità locali ecc.).

In questo ambito rientrano anche l’aiuto umanitario, le misure di politica economica e commerciale nella cooperazione allo sviluppo, il sostegno alla transizione, la promozione della pace e della sicurezza umana. Per salvaguardare il proprio benessere la Svizzera si prefigge di contribuire maggiormente all’elaborazione di regole e norme a livello internazionale e nel contempo di promuovere ulteriormente la piazza svizzera in ambito economico, scientifico e della ricerca.

Sostegno a Svizzeri all’estero

Oggi sono oltre 750 000 gli svizzeri che vivono all’estero e ogni anno sono circa 10 milioni i viaggi che i Confederati compiono fuori dai confini nazionali. Con l’aumento della mobilità – rileva ancora il governo – cresce anche la domanda di servizi del DFAE e delle sue rappresentanze all’estero.

Grazie al nuovo registro (eVera), dalla metà del 2016 i Confederati residenti all’estero potranno segnalarsi autonomamente online. I viaggi possono già essere registrati sulla piattaforma elettronica o con l’app Itineris che garantisce la reperibilità in caso di emergenza. Il primo novembre scorso è inoltre entrata in vigore la nuova legge sugli svizzeri all’estero.

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