Prospettive svizzere in 10 lingue

Visita Hollande: primeggia la voglia di distensione

(Keystone-ATS) Girare pagina. Ricominciare. Il contenzioso, quello fiscale soprattutto, è alle spalle. Questo il chiaro messaggio emerso nella prima giornata della visita di Stato del presidente francese François Hollande in Svizzera. Problemi persistono, ma distensione primeggia.

Sono rare le visita ufficiali dei capi di Stato francesi in terra elvetica – l’ultima volta venne Jacques Chirac nel 1998, e prima di lui François Mitterrand nel 1983 e Armand Fallières nel lontano 1910 – ma sempre molto significative. Lo si è visto fin dall’arrivo dell’ospite all’aeroporto di Belp, accolto dalla presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga. Sulla piazza della cattedrale gli onori militari – un soldato in seconda fila si è accasciato per l’attesa e il caldo -, gli inni nazionali e tanta gente desiderosa di stringere la mano a Hollande, il quale ha mostrato di gradire, prestandosi perfino per dei selfie, accompagnato da un servizio d’ordine discreto.

Sommaruga: un grande onore

I discorsi ufficiali di benvenuto si sono svolti al Rathaus, la sede del parlamento cantonale bernese. “La sua visita è un grande onore per la Svizzera e oggi, in questa cornice festosa, potremmo essere tentati di dire che l’unico problema tra i nostri Stati è che non esistono problemi”, ha esordito Simonetta Sommaruga.

Tuttavia, ha proseguito, non bisogna dimenticare che tra vicini, proprio per la loro prossimità, “vi sono spesso molte cose da regolare e talvolta, malgrado le migliori intenzioni, possono nascere contrasti e problemi”. I tempi recenti sono stati caratterizzati da “alcune tensioni”, ha rammentato Sommaruga, citando subito dopo la vertenza fiscale e precisando che il Consiglio federale si rallegra per la “significativa convergenza” raggiunta, preludio per una nuova fase nei rapporti tra i due Paesi, “caratterizzata da fiducia, amicizia e cordialità”.

Ha quindi accennato ai rapporti tra Berna e Bruxelles, tesi dopo il 9 febbraio 2014, quando il popolo ha accolto l’iniziativa Contro l’immigrazione di massa, facendo “piombare la Svizzera in una spiacevole fase di incertezza”. Il tema è stato poi uno dei tanti in agenda nei colloqui tra le delegazioni, così come la questione della crescita economica nel Vecchio continente. L’Europa dovrà cercare di “offrire alla propria popolazione prospettive” per il domani. Un monito espresso in termini quasi perentori: “l’Europa deve risollevarsi dal profilo economico”, ha dichiarato Sommaruga, ma deve sapere che “da noi la Costituzione conta”, ha precisato in seguito nell’incontro con i media, dopo i colloqui tra ledelegazioni.

Hollande: disaccordo fiscale alle nostre spalle

Il disaccordo fiscale che ha avvelenato le relazioni tra i nostri due Paesi “è ormai alle spalle”, ha risposto subito dopo Hollande, accompagnato in questo viaggio da cinque ministri, tra cui l’ex moglie Ségolène Royal.

Berna sta cercando di abolire un certo numero di regimi fiscali e “voglio sottolineare qui la convinzione e la determinazione delle autorità svizzere”, ha proseguito. “Voglio rallegrarmi perché si è trattato di un lavoro ostinato che il Consiglio federale ha portato avanti, mostrando la volontà di girare pagina”.

Siete “un paese europeo alla maniera svizzera”, ha detto ancora. Condividete i valori e il progetto europeo, ma con la vostra indipendenza sulle forme. “Rispetto questa scelta, ma invito a lavorare per ridare coerenza ai circa 120 accordi bilaterali”, tra Svizzera e Unione europea. Hollande ha affermato di voler guardare al dopo 9 febbraio per ridare coerenza a quegli accordi. La soluzione, a suo parere, deve rispettare la libera circolazione delle persone – su cui la Francia non transigerà – e il diritto alla protezione dei circa 170 mila frontalieri francesi. Un tema che ha ripreso nella conferenza stampa, dicendo che appoggerà la continuazione del dialogo tra Berna e Bruxelles.

Ha anche invitato ad “agire insieme” per quella che definito “la crescita verde”, portando al successo la conferenza di Parigi sul clima, a dicembre. Cooperazione ha chiesto anche sugli investimenti nell’ambito della formazione professionale e l’ha auspicata nella gestione integrata delle acque del Rodano, importante per la Francia nel raffreddamento delle sue centrali nucleari.

Quanto agli scambi scientifici e universitari – alla vigilia della sua visita al Politecnico di Losanna – ha detto che essi vanno estesi. Ha accennato alla fusione Holcim/Lafarge, aggiungendo che non vi è nulla da temere dalla alleanza tra aziende dei due Paesi, anzi: esse porteranno a “migliorare l’innovazione”, preservando tuttavia i centri di ricerca e l’occupazione nei due paesi.

Rispondendo a una precisa domanda dei media, Hollande ha affermato: “Ho chiesto a Nokia e Alcatel-Lucent, nell’ambito della loro fusione che potrebbe portare ad un gigante europeo delle telecomunicazioni, che l’impiego in Francia sia garantito e la ricerca sia accresciuta”.

In serata la cena di gala offerta dal Consiglio federale; domani la visita di Hollande prosegue, con tappe alla società Ernst Schweizer di Hedingen (ZH), tra i leader mondiale del “clean tech”, nonché al Politecnico federale e al Rolex Learning Center di Losanna. Per l’occasione i due presidenti parleranno di investimenti con gli ambienti franco-elvetici.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR