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Vittime amianto, lavori sospesi in attesa risultati tavola rotonda

(Keystone-ATS) Attendere i risultati della tavola rotonda riguardante le vittime dell’amianto in Svizzera, prima di riprendere i dibattiti in Parlamento su un’eventuale estensione dei termini di prescrizione o l’adozione di un regime ad hoc.

Lo ha deciso la Commissione degli affari giuridici del Nazionale, che ha rinviato l’oggetto a settembre.

Il dossier sui termini di prescrizione per le vittime dell’amianto è attualmente dibattuto alle Camere federali. Un po’ a sorpresa, lo scorso dicembre il Consiglio degli Stati aveva deciso che le persone esposte in passato a questo minerale, e poi ammalatesi, avrebbero dovuto disporre di un termine di prescrizione assoluto di 10 anni – esattamente come oggi – per chiedere un risarcimento alla giustizia.

Con questa decisione, i “senatori” si sono distanziati sia dal Consiglio federale (che proponeva un termine di 30 anni) sia dalla Camera del popolo (20 anni). La Consigliera federale Simonetta Sommaruga aveva tentato invano di convincere il plenum che la prescrizione assoluta di 30 anni rappresenta un buon compromesso e una soluzione ragionevole per quelle persone che si ammalano di patologie che si manifestano tardi.

Nel corso dei dibattiti, i “senatori” hanno poi inserito una norma transitoria – destinata alla sole vittime dell’amianto -, secondo cui chi ha subito danni alla salute provocati da questa sostanza disporrà di un termine supplementare di un anno a contare dall’entrata in vigore della modifica di legge per chiedere un risarcimento o una riparazione del torto morale. Tale norma era stata respinta dal Nazionale.

Nel febbraio 2015, il Consiglio federale aveva istituito una tavola rotonda, presieduta dall’ex ministro Moritz Leuenberger (PS/ZH), incaricata di cercare soluzioni volte a mitigare i contraccolpi economici per quelle venti/trenta persone – sulle circa 120 globalmente – che si ammalano gravemente ogni anno per aver inalato fibre cancerogene di amianto e per le loro famiglie.

La tavola rotonda deve cercare soluzioni in particolare per coloro che non hanno diritto alle prestazioni dell’assicurazione infortuni obbligatoria (AINF), ma solo dell’assicurazione malattia e invalidità, dopo essersi ammalati di tumore alla pleura o al fegato causato dall’amianto, la cui esposizione può risalire anche a molti decenni precedenti. Le affezioni menzionate hanno di solito un decorso celere e fatale per chi ne è colpito.

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