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Volo Rio-Parigi, recupero aereo e corpi tra un mese

(Keystone-ATS) La Francia si appresta a lanciare una delicata operazione di recupero dei resti dell’aereo e dei corpi delle vittime dell’incidente sul volo Rio de Janeiro-Parigi di Air France, che si inabissò al largo del Brasile il primo di giugno del 2009, causando la morte delle 228 persone a bordo, con la speranza di ritrovare le scatole nere indispensabili alla ricostruzione della catastrofe.

Le operazioni di recupero potranno cominciare fra “tre settimane, un mese”, ha annunciato oggi a Parigi il ministro francese dei Trasporti, Nathalie Kosciusko-Morizet, precisando che oltre ai resti dell’aereo, le operazioni di riguarderanno anche il “recupero dei corpi” delle vittime.

Parigi ha già lanciato una gara d’appalto per la fornitura del materiale necessario a questa nuova fase delle operazioni, che costerà diversi milioni di euro, finanziati interamente dallo Stato.

Una decina di giorni dopo il via alla quarta fase di ricerche in mare, lo scorso 25 marzo, il Bea, l’organismo incaricato di far luce sulla vicenda, ha annunciato di aver localizzato il sito dell’incidente, non lontano dall’ultima posizione nota dell’Airbus A330-AF447. I sottomarini Remus hanno fotografato alcuni “elementi” del veivolo, tra cui i due motori e un carrello. Scatti che sono stati presentati oggi a Parigi dal direttore del Bea, Jean-Paul Troadec.

I resti dell’A330 si sono posati “un pò a nord dell’ultima posizione nota” del velivolo, su un fondo marino piuttosto piatto, a 3.900 metri di profondità, in un perimetro di circa 600 per 200 metri, ha precisato. La delimitazione di questa zona offre agli inquirenti buone speranze di ritrovare le scatole nere. “Sappiamo dove cercarle”, ha affermato Troaedec, aggiungendo: “Se non sono state danneggiate dallo shock, ci sono delle chance di poterle consultare”.

Quanto ai corpi delle vittime, l’esperto non è voluto entrare nel dettaglio. “Quello dei corpi – ha spiegato da parte sua Robert Soulas, vicepresidente dell’associazione che riunsice i parenti delle vittime, intervistato dall’agenzia France Presse – è un problema spinoso. C’è un aspetto traumatico. Non sappiamo in che stato si tovino”. Soulas ha anche riferito che alcune famiglie sarebbero certamente contrarie al recupero delle spoglie dei loro cari. Per il medico legale Michel Sapanet, il freddo dell’acqua e la profondità possono aver contribuito alla loro conservazione.

Intanto, entro l’inizio della prossima settimana, le autorità francesi nomineranno un rappresentante presso le famiglie per gestire gli aspetti pratici di questa nuova tappa. Per ora, i risultati dell’indagine del Bea hanno portato ad individuare un guasto ai sensori di velocità Pitot al momento dell’incidente, che però non sarebbe il solo elemento all’origine del dramma. Gli esperti giudicano tuttavia che Air France sia intervenuta “troppo tardi” ed in modo “inefficace” nel sostituire i sensori una volta emersi i primi dubbi sulla loro affidabilità. Air France e Airbus sono stati recentemente imputati dal tribunale di Parigi per “omicidio colposo plurimo”.

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