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Votazioni: iniziativa GSsE, anche borghesi e soldati la sostengono

(Keystone-ATS) L’iniziativa del Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSsE) “Sì all’abolizione del servizio militare obbligatorio” può contare su sostegni inattesi: due comitati, uno composta di soldati svizzeri e un altro di “Borghesi contro l’obbligo di servire” si impegnano per la sua approvazione il 22 settembre prossimo.

Sebbene abbiano motivi diversi, su un punto tutti i membri del “Comitato di soldati contro l’obbligo di prestare servizio militare” sono d’accordo: gli anni di servizio sono stati inutili.

Guerra contro la noia

“In veste di soldato che ha effettuato il servizio militare in ferma continuata, posso dire che il tempo trascorso in grigioverde si è rivelato unicamente una guerra contro la noia”, ha affermato oggi in una conferenza stampa a Berna Michael Christen, soldato contabile di truppa, che ha prestato servizio militare in un solo periodo.

Le sue descrizioni della quotidianità in grigioverde sono poco lusinghiere per l’esercito svizzero. Quale contabile di truppa ha dovuto tenere cinque contabilità, che lo hanno occupato due ore la settimana. Il resto del tempo lo ha trascorso a leggere libri e a guardare film. Dormire dalle 12 alle 14 ore al giorno era una normalità, ha raccontato.

Per Christen, come per gli altri quattro soldati che si sono presentati oggi davanti ai media e che hanno dichiarato di non essere contrari al servizio militare in sé, il modello attuale dell’esercito è sorpassato.

“A mio avviso, l’iniziativa per l’abolizione del servizio militare obbligatorio è una chance da cogliere”, ha dichiarato il soldato della circolazione Antonio Villani. In tal modo l’esercito potrà diventare un datore di lavoro attrattivo.

Attualmente il Comitato di soldati è composto di soli 20 membri, ma i presenti sperano di aumentare il numero da qui al 22 settembre. Il Comitato è sostenuto dal GSsE, artefice dell’iniziativa che è poi stata depositata il 5 gennaio 2012, munita di 106’995 firme valide.

Troppo cara

Dal canto suo, il comitato “Borghesi contro l’obbligo di servire” conta invece circa 100 aderenti, per la maggior parte giovani liberali-radicali provenienti da vari cantoni. L’Esercito 21 è troppo caro, hanno dichiarato oggi in una conferenza stampa a Zurigo. Nonostante un numero ridotto di truppe, il numero di giorni di servizio (6,3 milioni) è altrettanto elevato che nell’Esercito 95.

All’ora della globalizzazione, l’obbligo di prestare servizio militare rappresenta inoltre un onere importante per l’economia nazionale, hanno rilevato. Un esercito di volontari avrebbe, a loro avviso, degli atout non indifferenti: sarebbe più vantaggioso dal lato economico, più forte da quello militare, sarebbe più facilmente adattabile alla politica militare e funzionerebbe senza problemi, come mostrano esempi all’estero.

Il Consiglio federale e il Parlamento raccomandano di votare “no”. Secondo il governo, senza l’obbligo di prestare servizio militare la sicurezza della Svizzera sarebbe in pericolo. Qualora il testo fosse accettato il 22 settembre, l’esercito sarebbe composto di soli volontari.

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