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Votazioni 9 febbraio: Verdi Ticino per limiti all’immigrazione

(Keystone-ATS) Contrariamente al partito nazionale, i Verdi ticinesi raccomandano di accogliere l’iniziativa dell’UDC contro l’immigrazione di massa in votazione il prossimo 9 di febbraio. Gli ecologisti giustificano questa posizione con una situazione sempre più tesa sul mercato dell’impiego locale, che si traduce nella “sostituzione sistematica dei lavoratori residenti con i frontalieri”.

Stando a una nota odierna dei Verdi ticinesi, questa situazione è imputabile “interamente” ai datori di lavoro “che scelgono di pagare sempre meno i salariati, ingenerando le condizioni per una “guerra tra poveri”, ma anche alla politica, incapace di proporre misure efficaci – per esempio un rafforzamento delle misure d’accompagnamento – per contrastare questa evoluzione.

“Il risultato – precisa il comunicato – è uno smantellamento delle conquiste socialidei lavoratori, mentre le fasce deboli della popolazione soffrono in maniera sempre più marcata”.

Votando a favore dell’iniziativa democentrista, “avremo l’opportunità di cambiare rotta, ponendo le basi per una rinegoziazione dell’accordo di libera circolazione che, attualmente, risponde solo a una logica di neoliberismo spinto”.

Dai dati forniti dall’ultimo numero del “Panorama statistico del mondo del lavoro”, indica la nota, “dal 3° trimestre del 2003 al 3° trimestre 2013, i posti di lavoro creati in Ticino sono stati 25’600. Nello stesso periodo di tempo, però, si è anche avuto un aumento di 25’687 frontalieri mentre i disoccupati sono passati da 7’400 a 11’800, ovvero da un tasso del 4,8% ad uno del 6,6% (dati ILO – Organizzazione internazionale del lavoro)”.

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