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WEF Davos: manager gruppi svizzeri, attenzione a eccessi normativi

(Keystone-ATS) Attenzione agli eccessi normativi: il monito arriva dai top manager delle grandi aziende svizzere, che si sono incontrati al Forum economico mondiale (WEF) di Davos in un dibattito con il presidente della Confederazione Johann Schneider-Ammann.

La preoccupazione di tutti: preservare la prosperità svizzera. Ogni settimana la Confederazione produce 140 pagine di nuove regolamentazioni e l’UE dieci volte tante, è emerso nell’incontro moderato dalla presidente del Consiglio nazionale Christa Markwalder (PLR/BE).

Secondo Schneider-Ammann non dovrebbe essere necessario creare nuove norme al minimo accenno di un problema. Meglio sarebbe dare fiducia alle imprese: altrimenti si crea un clima negativo che fa fuggire le le aziende.

Anche per il presidente del consiglio di amministrazione di Adecco Rolf Dörig sono da evitare le “catene inutili”. Sulla stessa lunghezza d’onda pure il presidente della direzione di ABB Ulrich Spiesshofer: le società devono avere l’aria per respirare, ha detto.

Spiesshofer e il CEO di UBS Sergio Ermotti hanno proposto una regola semplice: se viene creato un nuovo regolamento, un altro deve scomparire. La richiesta ha raccolto anche simpatia presso Schneider-Ammann, che ha detto di essere nel fondo del suo cuore sempre ancora un imprenditore. All’interno del Consiglio federale è però “difficile” portare avanti il tema.

Ma Ermotti ha insistito: bisogna salvaguardare condizioni quadro liberali. Se si vuole preservare la piazza finanziaria elvetica, uno dei motori del successo del paese, “non possiamo permetterci troppa burocrazia”, ha sostenuto il manager ticinese.

I partecipanti al colloquio hanno anche ricordato l’importanza del sistema formativo svizzero. “Il nostro paese deve continuare a creare talenti per attirarne altri”, ha sintetizzato il presidente del Politecnico federale di Zurigo Lino Guzzella. Fondamentale a suo avviso per la ricerca è la partecipazione al programma europeo Orizzonte 2020.

Spalleggiato dai manager, Guzzella ha messo in guardia la Confederazione dal tagliare i fondi per la formazione e la ricerca: chi spende meno nell’istruzione sul lungo periodo ci rimette, ha affermato Spiesshofer. Ma il ministro dell’economia ha ribattuto che lo stato deve risparmiare, per evitare di aumentare le imposte: anche la fiscalità è un importante fattore per le imprese.

Altro tema affrontato: la carenza di personale qualificato e l’impatto che avrà l’applicazione dell’articolo costituzionale sull’immigrazione di massa.

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