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WEF Davos: tutto tranquillo sul fronte della sicurezza

(Keystone-ATS) Tutto tranquillo sul fronte della sicurezza durante il World economic forum (WEF) di Davos, conclusosi ieri. È quanto precisa una nota odierna del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS), in cui si sottolinea che non si sono verificati né problemi importanti né incidenti. L’esercito, come anche le autorità locali, hanno lodato l’impegno dei soldati in appoggio alla polizia locale, rafforzata per l’occasione da contingenti di altri cantoni, tra cui il Ticino.

Impiego senza patemi d’animo anche per i piloti di caccia. Non si sono verificati violazioni dello spazio aereo attorno alla località montana, chiuso per la manifestazione. Il cielo sopra Davos è stato nel frattempo riaperto ai voli commerciali.

Per la prima volta, aerei privati con a bordo ospiti del WEF hanno potuto utilizzare l’aerodromo militare di Dübendorf (ZH): da mercoledì, giorno di inizio dell’appuntamento ormai giunto alla 45esima edizione, sono atterrati 15 jet con a bordo circa 50 persone.

In media, dal 13 di gennaio fino ad oggi hanno prestato servizio 4488 soldati. L’impiego sussidiario si è concluso oggi. Diversi militi rimarranno in servizio per lo smantellamento delle infrastrutture: il grosso del lavoro dovrebbe concludersi entro venerdì.

Citato nella nota, il capo del Dipartimento cantonale di giustizia, sicurezza e sanità dei Grigioni, Christian Rathgeb, ha espresso un giudizio lusinghiero nei confronti dei militi, cui va il merito di aver dato un contributo indefettibile alla riuscita del WEF con piena soddisfazione delle autorità civili.

Non meno positivo il giudizio del divisionario Jean-Marc Halter, responsabile dell’impiego sussidiario della truppa, secondo il quale i soldati hanno lavorato in maniera eccellente, dimostrando tutta l’efficienza dell’esercito di milizia.

Il colonnello Walter Schlegel, comandante della polizia retica, ha sottolineato l’ottima cooperazione – a tutti i livelli – tra gli agenti e l’esercito.

Già ieri, nel corso della tradizionale conferenza stampa di fine WEF, Schlegen aveva precisato che tutto si era svolto nella calma, nonostante un certo nervosismo causato degli attacchi terroristici in Francia. Da un punto di vista della polizia il bilancio è stato molto positivo, gli aveva fatto eco Christian Rathgeb. Gli agenti hanno mantenuto un profilo basso, pur essendo sempre pronti ad intervenire, aveva aggiunto.

Anche il sindaco della località turistica, Tarzisius Caviezel, si era detto veramente contento che tutto sia filato liscio, nonostante l’apprensione causata dagli attacchi di Parigi alla redazione di Charlie Hebdo e gli avvenimenti in Belgio.

La manifestazione critica nei confronti del WEF cui hanno partecipato ieri una cinquantina di persone si è svolta pacificamente. Ciò vale anche per quella tenutasi a Berna. Gli agenti hanno seguito la protesta da lontano, senza dover intervenire.

Da qualche anno, le manifestazioni anti-WEF denotano una certa stanchezza, accentuatasi quest’anno dopo il ritiro dalla manifestazione di Public Eye, portavoce più importante e perseverante dell’opposizione alla globalizzazione e dei suoi cantori. Nel 2000 e 2001, le proteste avevano toccato l’acme, con violenze a Davos, Landquart (GR) e Zurigo.

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