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Yellen: mantenere progressi economia, aumento tassi graduale

La presidente della Federal Reserve Janet Yellen. KEYSTONE/FR170079 AP/CLIFF OWEN sda-ats

(Keystone-ATS) ”Dobbiamo sostenere i progressi raggiunti”. Janet Yellen descrive un’economia statunitense in salute, spinta dai consumi ma anche da una ripresa globale più robusta.

E poi ricorre a una metafora automobilistica per ribadire come aumenti graduali dei tassi di interesse siano appropriati. La presidente della banca centrale statunitense (Fed) non usa invece mezzi termini per difendere l’indipendenza della Fed e l’importanza della stabilità finanziaria, sotto attacco del presidente Donald Trump e del Congresso.

”L’indipendenza è molto importante”: consente di assumere ”decisioni migliori. La Fed decide in modo indipendente, ma la nostra indipendenza è ora minacciata”, ha affermato Yellen intervenendo all’Università del Michigan. Il riferimento è alle pressioni dei repubblicani e della Casa Bianca per una Fed più monitorata dal Congresso e quindi più trasparente.

Un controllo al quale Yellen si oppone fermamente, anche perché finora i risultati raggiunti dalla Fed sono visibili. ”L’economia è vicina al centrare il duplice obiettivo della massima occupazione e della stabilità dei prezzi”, ha spiegato la presidente della Fed. ”Abbiamo premuto sul pedale dell’acceleratore per dare all’economia tutto lo slancio possibile” dopo la crisi.

Ora, pero’, ”dobbiamo darle gas ma senza spingere troppo sull’acceleratore”, ha affermato la presidente della Fed, constatando comunque un problema, la bassa crescita della produttività. ”È stata deludente”, ha detto. Yellen ha ammesso anche che ”nessuno sa realmente perché la produttività è così bassa” ed è difficile anche prevedere se questo fenomeno durerà.

La bassa produttività è un’eredità della crisi finanziaria, che ci ”ha insegnato l’importanza della stabilita’ finanziaria. La Fed ha cercato di rafforzare la stabilità, migliorare le norme che regolano la finanza fin dalla crisi” con l’obiettivo di aumentarne la stabilità in collaborazione con le autorità internazionali. Lo stesso grado di cooperazione è invece ”difficile” per le politiche monetarie vista la diversità dei mandati.

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