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Yemen: 150 morti a Hodeidah, a rischio vita bimbi in ospedale

Secondo Save the Children, bombardamenti nella città di Hodeidah, in Yemen, hanno già fatto oltre 150 morti, e i combattimenti in corso si sono avvicinati a un ospedale mettendo a rischio la vita di 59 bambini. KEYSTONE/EPA/YAHYA ARHAB sda-ats

(Keystone-ATS) “I soldati alleati del governo dello Yemen stanno conducendo una battaglia all’interno della città di Hodeidah”. Secondo Save the Children, il bombardamento dell’artiglieria sta avvenendo pesantemente da tutti i lati e al momento più di 150 persone sono state uccise”.

I violenti combattimenti in corso nella città portuale di Hodeidah, nello Yemen, si sono pericolosamente avvicinati all’ospedale Al Thawra con bombardamenti ed esplosioni che mettono a rischio la vita di 59 bambini, 25 dei quali ricoverati nell’unità di terapia intensiva. A denunciarlo è la Direttrice esecutiva dell’Unicef, Henrietta Fore.

L’accesso all’ospedale, l’unico ancora in funzione nella regione, è a rischio. ”La presenza dei bambini ricoverati – ha aggiunto Fore -non può consentire che l’ospedale sia coinvolto nei combattimenti”. Il governatorato di Hodeidah conta il 40% dei 400 mila bambini che nel paese soffrono la fame e sono affetti da malnutrizione severa. Alcuni di loro sono ricoverati in ospedale per le cure urgenti. Oltre 30.000 bambini sotto i 5 anni muoiono, infatti, ogni anno nello Yemen per malattie che hanno come concausa la malnutrizione. Intanto i combattimenti si sono intensificati anche intorno al porto di Hodeidah attraverso il quale transita l’80% delle forniture umanitarie yemenite, carburante e importazioni commerciali.

“Se il porto sarà danneggiato, distrutto o bloccato il bilancio in vite umane potrebbe essere catastrofico”, avverte l’Unicef. L’escalation dei combattimenti mette, dunque, a rischio gli enormi sforzi di approvvigionamento di viveri messi in campo dall’Unicef. Per questo l’organizzazione ha chiesto a tutte le parti in conflitto di cessare le ostilità nei pressi dell’ospedale in modo che i civili possano accedere alle cure in tutta sicurezza.

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