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ZH: Gran Consiglio, sì a nazionalità nei comunicati di polizia

Sulla decisione del Gran Consiglio zurighese si esprimerà con ogni probabilità il popolo. KEYSTONE/STEFFEN SCHMIDT sda-ats

(Keystone-ATS) Il Gran Consiglio zurighese, adottando un controprogetto indiretto a un’iniziativa popolare dell’UDC, ha deciso che nei comunicati di polizia figuri obbligatoriamente, accanto a età e sesso, l’indicazione della nazionalità di presunti autori di reati.

Giovani di sinistra e Verdi hanno già annunciato il referendum. Con ogni probabilità gli zurighesi voteranno sia sull’iniziativa, sia sulla controproposta.

Il parlamento ha adottato in seconda lettura, con 121 voti contro 44, il controprogetto all’iniziativa “Le nazionalità devono essere menzionate nei comunicati di polizia”. Il parlamento ha poi raccomandato la bocciatura della proposta di modifica costituzionale.

Il controprogetto, elaborato dal Consiglio di Stato, impone alle forze dell’ordine di informare il pubblico non solo su età e sesso, ma anche sulla nazionalità degli autori di reati, dei sospettati e delle vittime – in particolare nei comunicati e nelle conferenze stampa.

L’iniziativa va più lontano poiché chiede pure che, su richiesta, sia menzionato l’eventuale passato migratorio dei cittadini svizzeri naturalizzati.

Durante il dibattito parlamentare, il gruppo UDC ha affermato che il controprogetto realizza il 90% dell’iniziativa. È quindi disposto a ritirarla, a patto che il controprogetto sia accolto e non combattuto davanti al popolo.

Tuttavia questo scenario è assolutamente plausibile. I giovani Verdi hanno già annunciato il lancio di un referendum. Gioventù socialista, l’estrema sinistra della Lista alternativa e sezioni ecologiste delle città lo sosterranno. La riuscita del referendum, che nel canton Zurigo richiede 4000 firme, pare scontata.

A causa del referendum annunciato, l’UDC per il momento non ritira dunque la sua iniziativa. Gli elettori saranno con ogni probabilità chiamati ad esprimersi sui due oggetti.

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