ZH: imprese continueranno a pagare tassa ecclesiastica
(Keystone-ATS) Nel canton Zurigo le imprese continueranno a pagare la tassa ecclesiastica e non ci sarà un divieto di pubblicità esteso a tutti i prodotti alcolici durante le manifestazioni sportive. Le rispettive iniziative sono state entrambe bocciate in votazione con una maggioranza rispettivamente del 71,8% e del 62,2%. La partecipazione al voto si è fissata al 55,4%.
L’iniziativa lanciata dai giovani del PLR che chiedeva di abolire la tassa ecclesiastica per le persone giuridiche ha ottenuto 337’639 voti contrari e 132’356 a favore. Erano in gioco più di 100 milioni di franchi che ogni anno vengono riversati alla Chiesa cattolica e a quella riformata per assolvere compiti di utilità pubblica.
Gli iniziativisti, che hanno ottenuto il sostegno di UDC, PLR e Unione democratica federale (UDF), ritenevano che la tassa violasse la libertà e la neutralità religiosa, perché a differenza dei privati cittadini, le imprese non hanno la possibilità di uscire da una delle Chiese ufficialmente riconosciute e di liberarsi così dall’obbligo di pagare l’imposta.
La proposta era combattuta dal governo cantonale ed è stata bocciata a larga maggioranza anche dal parlamento, con i voti del centro e della sinistra. I contrari facevano leva sull'”effetto boomerang” legato alle spese aggiuntive che sarebbero ricadute sullo Stato.
L’altra iniziativa zurighese – bocciata con 295’188 voti contro 79’607 – è stata lanciata dalla Croce Blu e voleva impedire la pubblicità per tutti i prodotti alcolici durante le manifestazioni sportive. Il divieto attualmente in vigore in Svizzera si limita alla pubblicità per i superalcolici.
La proposta era sostenuta soltanto dall’Unione democratica federale (UDF). Le autorità e tutti gli altri partiti ritenevano l’iniziativa sproporzionata rispetto all’effetto preventivo che ne sarebbe risultato. Temevano inoltre che con un simile divieto non si sarebbe più potuto organizzare molte manifestazioni sportive.