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ZH: nuovo processo a “Carlos”, rischia 30 mesi di carcere

Carlos in allenamento quando aveva 17 anni. Keystone/SRF/ sda-ats

(Keystone-ATS) Il giovane pregiudicato noto con il nome fittizio di “Carlos” deve rispondere oggi, per l’ennesima volta, alla giustizia e rischia due anni e mezzo di carcere.

Davanti al Tribunale distrettuale di Zurigo è accusato di tentate lesioni gravi, per aver steso con un pugno un altro giovane mandandolo all’ospedale.

I fatti risalgono al 29 marzo 2016. Secondo l’atto d’accusa, l’oggi 21enne Carlos viaggiava su un tram a Zurigo insieme ad altri due giovani conoscenti. A una fermata sarebbe nato un battibecco. Carlos, recentemente convertitosi all’islam, avrebbe detto ai due di “non andare in giro a fare i gangster” ma di recarsi piuttosto una volta in moschea. Uno dei giovani gli avrebbe risposto che non erano affari suoi, al che Carlos gli avrebbe sferrato un pugno in faccia facendolo cadere dal tram. Il ragazzo oggi 20enne ha battuto la testa sull’asfalto, rompendosi la mandibola e procurandosi altre ferite ed escoriazioni.

Contro l’imputato, che si trova in carcere preventivo dal 30 aprile, il procuratore Martin Bärlocher ha ribadito la sua richiesta di pena di 30 mesi di carcere. Ha invece rinunciato a domandare l’internamento, misura che andrà tuttavia considerata – ha detto – in caso di ulteriore recidiva. Da parte sua, la legale della vittima ha chiesto un risarcimento di 10’000 franchi, rifiutando l’affermazione di Carlos secondo cui si è trattato di legittima difesa e notando che questi pesava 24 chili più del giovane, che peraltro è stato colpito all’improvviso.

In aula il presidente del tribunale ha ricordato a Carlos la lunga serie di condanne da minorenne – oltre 30 – per svariati reati, tra cui lesioni gravi: nel 2011 aveva accoltellato ripetutamente alla schiena un giovane, per fortuna di entrambi sopravvissuto.

Carlos, che ha problemi con la giustizia da quando aveva nove anni, si trova sotto i riflettori della stampa nazionale dall’agosto 2013, quando la tv svizzero-tedesca SRF mise in onda un documentario che riferiva delle misure di presa a carico nei suoi confronti. In alternativa al piazzamento in una struttura chiusa a Carlos era stato dato un appartamento di 4 locali e mezzo, con misure terapeutiche ed assistenza 24 ore su 24, e anche la possibilità di seguire lezioni di boxe thailandese. Il tutto per un costo di circa 29’000 franchi al mese.

Misure che sono servite a poco: Carlos ha continuato a delinquere. Lo scorso 28 agosto, nel suo primo processo da maggiorenne, il Tribunale distrettuale di Dietikon (ZH) gli ha inflitto una pena pecuniaria di 33 aliquote giornaliere da 30 franchi per danneggiamento. Nel 2014 il ragazzo aveva messo a soqquadro più celle dell’istituto per giovani delinquenti di Uitikon (ZH) dov’era stato rinchiuso, provocando danni per 9000 franchi.

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