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Zimmerman: giurata B37, George temeva per sua vita

(Keystone-ATS) “Non ci sono dubbi”: George Zimmerman nei momenti finali della sua colluttazione con Trayvon Martin “temeva per la sua vita”. Per questo ha sparato e per questo è stato assolto. Anche se la giuria alla prima votazione era divisa. A parlare è una delle sei donne che dopo 16 ore di quasi totale isolamento hanno deciso che la guardia volontaria che ha ucciso Martin, teenager di colore disarmato, non è colpevole. È il giurato ‘B37’, intervistato in esclusiva da Anderson Cooper, anchorman della Cnn.

Bianca – come tutte le altre cinque giurate -, mamma di due figli, amante degli animali, originaria della Contea di Seminole in Florida (dove si è svolto il processo), ‘B37’ deve restare nell’anonimato, e in tv il suo volto è nell’ombra. “Credo che il cuore di Zimmerman fosse dalla parte giusta quella sera”, afferma. “Era preoccupato per i tanti vandalismi compiuti nella zona, e il suo desiderio era solo quello di prendere queste persone. Ma è andato oltre quello che avrebbe dovuto fare. Non ha avuto giudizio. Ha sbagliato terribilmente”.

Dunque, nessuna motivazione razziale. Per la giurata solo lo sbaglio di inseguire il ragazzo di colore col cappuccio della felpa calzato sulla testa. “Quando chiamò dalla sua auto il 911 (il numero di emergenza, ndr) – afferma – non sarebbe dovuto scendere dalla macchina”. Questo l’errore di George. Detto ciò, la donna si dice convinta che fu Trayvon a tirare il primo pugno e che le urla di aiuto registrate dal 911 sono proprio di Zimmerman, che sparò per legittima difesa. Come del resto gli permette la discussa legge ‘Stay your ground’ in vigore in Florida.

“La mia speranza – conclude la donna – è che la gente legga il libro che scriverò su questa esperienza e capisca quanto sia duro fare il proprio dovere in un processo così delicato e pubblicizzato. Capisca cosa vuol dire essere sequestrati in una giuria e seguire alla lettera la legge, sapendo di avere addosso gli occhi di tutti”.

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