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Zurigo: “box del sesso”, dopo due mesi autorità soddisfatte

(Keystone-ATS) Le autorità di Zurigo stilano un primo bilancio positivo a due mesi dall’apertura dei “garage del sesso”. Il numero delle “lucciole” attive nella zona appositamente attrezzata è dimezzato, le loro condizioni di lavoro sono migliorate e le ragazze ungheresi che “battevano” il “Sihlquai” sarebbero andate all’estero.

“Qui non regna più la legge della giungla”, ha dichiarato oggi davanti alla stampa Michael Herzig, vicedirettore delle istituzioni sociali della Città di Zurigo. Sono finiti in tempi in cui gruppi organizzati e violenti di protettori ungheresi sfruttavano le loro connazionali e cacciavano le prostitute che volevano far loro concorrenza.

Nella nuova zona attrezzata con i “box del sesso”, situata in un’area industriale del quartiere di Altstetten, si trovano ragazze di diverse nazionalità. Al Sihlquai le ragazze ungheresi rappresentavano il 90% circa di tutte prostitute.

La nuova struttura – una prima in Svizzera – ha inoltre permesso di separare la “scena della prostituzione da strada” da quella dei curiosi, ha aggiunto il municipale Martin Waser, responsabile del Dicastero opere sociali. L’area dei “garage del sesso” è accessibile soltanto in macchina. E le lavoratrici del sesso non rischiano più, com’era il caso al Sihlquai, di venire importunate da adolescenti.

Il municipale ha comunque ammesso che è ancora troppo presto per trarre delle conclusioni definitive. Il numero delle ragazze che lavorano nella nuova area – 14 in media per notte – è dimezzato rispetto a due mesi fa.

Le autorità non controllano il numero delle auto che frequentano la zona, ma secondo stime nelle prime settimane sarebbero circolate fra le 50 e le 100 vetture a notte. Molti di quegli automobilisti erano dei semplici curiosi, ha dichiarato Michael Herzig.

Le autorità zurighesi dicono peraltro di non aver osservato trasferimenti della prostituzione dalla strada verso altre zone, altre città svizzere o nell’illegalità. Secondo Herzig, molte prostitute ungheresi avrebbero lasciato la Svizzera per raggiungere altre città europee, in particolare tedesche.

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