
Processo imbarazzante per la Svizzera contro un agente del Mossad

Si preannuncia dai toni alquanto delicati per la diplomazia elvetica il processo a carico di un agente dei servizi segreti israeliani, che si è aperto lunedì al Tribunale federale di Losanna. Il misterioso 007 del Mossad è accusato di spionaggio.
A poco più di due anni da una fallita operazione di spionaggio nei pressi di Berna, condotta assieme a 4 colleghi, un agente dei servizi segreti israeliani è comparso lunedì pomeriggio davanti alla Corte penale federale a Losanna.
I 5 erano stati colti in flagrante il 19 febbraio 1998, mentre stavano istallando apparecchiature per intercettazioni telefoniche in un edificio di Köniz, nel canton Berna.
I quattro complici sono stati rilasciati poco dopo l’arresto e sono spariti nel nulla. L’agente incriminato era stato rimesso invece in libertà dopo due mesi di detenzione preventiva, in cambio del versamento di una cauzione di tre milioni di franchi. Interrogato dal Ministero pubblico, l’accusato aveva in parte riconosciuto i fatti ed aveva ammesso di essere più volte entrato in Svizzera, munito di un passaporto israeliano falso.
Eccezionali misure di sicurezza sono state predisposte per questo processo, che durerà cinque giorni e sarà seguito dai mass media di tutto il mondo.
Un alone di mistero circonda ancora la sua identità, conosciuta con i due pseudonimi di Issac Bental e di Jacob Track.
Due i testimoni attesi alla sbarra: un agente della polizia di Berna e un dipendente della polizia federale. Uno svizzero di origine libanese, Abdallah E.Z., ha invece ritirato nel frattempo la denuncia contro il Mossad per le intercettazioni telefoniche non autorizzate. Le due parti, secondo il tribunale, hanno infatti raggiunto sul piano civile un accordo extragiudiziario.
Le altre accuse in capo all’imputato sono quelle di aver agito per conto di uno stato straniero senza averne il diritto e di utilizzo continuato di documenti d’identità falsi. L’intera vicenda presenta ancora molti punti oscuri.
I fatti risalgono alla notte tra il 18 e il 19 febbraio 1998 in un palazzo residenziale a Liebefeld, nel comune di Köniz. Insieme all’agente israeliano vi erano altre quattro spie del Mossad che in uno scantinato cercavano di piazzare delle “cimici” per l’ascolto e la registrazione vocale nella scatola di distribuzione delle linee telefoniche della Swisscom.
Un’anziana vicina che soffriva di insonnia, attirata dall’insolito rumore e convinta della presenza di ladri, aveva avvertito la polizia. I cinque maldestri 007 furono presi con le mani nel sacco. Inspiegabilmente (è il primo di tanti misteri) la polizia bernese decise di trattenerne soltanto uno e di rilasciare gli altri quattro.
Si pensa che l’operazione fosse guidata da un sesto agente segreto, che avrebbe fornito in un hotel di Berna le apparecchiature per le intercettazioni in una “valigia diplomatica”, forse con la complicità dell’ambasciata israeliana di Berna. Gli agenti erano entrati separatamente in Svizzera con un falso nome, ma con veri passaporti israeliani.
Dopo due mesi di detenzione preventiva la “barba finta”, che è comparso lunedì a Losanna, venne rilasciato dietro cauzione di 3 milioni di franchi pagata dallo stato ebraico (nel caso di assenza al processo la cauzione sarà incassata). La missione a Berna sarebbe stata condotta per lottare contro il terrorismo, salvare delle vite umane e sventare alcuni attentati preparati dagli Hezbollah.
Secondo la legge svizzera l’agente rischia una pena massima di quattro anni e mezzo di reclusione. Nei giorni scorsi il SonntagsBlick aveva rivelato che alcuni specialisti del Mossad hanno lavorato a fianco della polizia federale e quella cantonale, per garantire la massima sicurezza fuori e dentro l’edificio del tribunale losannese di Mon Repos. Ma la notizia è stata categoricamente smentita dal Tribunale Federale.
Il processo si tiene in tedesco ed è prevista anche una traduzione simultanea in ebraico. L’accusa è rappresentata da Felix Baenziger, vice procuratore generale della Confederazione.
Maria Grazia Coggiola, Losanna

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