
Si alza il sipario su Pechino

La fiaccola è giunta nella capitale: nonostante le tensioni che hanno caratterizzato l'avvicinamento ai Giochi, da venerdì la Cina sarà il palcoscenico delle XXIX Olimpiadi.
Migliaia di pechinesi festanti hanno accolto giovedì l’arrivo dei tedofori in una piazza Tiananmen presidiata dalle forze di sicurezza.
Mentre i volontari hanno marciato da una parte e i poliziotti dall’altra, davanti allo Stadio nazionale – progettato dagli architetti svizzeri Herzog e De Meuron – quattro attivisti filo-tibetani sono riusciti ad arrampicarsi su un palo della luce e esporre tre striscioni inneggianti alla libertà del Tibet. Le forze dell’ordine li hanno poi fermati e trattenuti «per accertamenti».
L’opposizione tra l’entusiasmo dei cinesi per l’evento e le proteste dei tibetani ha segnato tutta la marcia di avvicinamento ai Giochi. Per i dirigenti cinesi, la staffetta della fiaccola si è trasformata in un incubo. Infatti, il suo percorso è stato accompagnato dalle proteste di massa di esuli tibetani e di attivisti dei gruppi umanitari, in particolare a New Delhi, Parigi, Londra e Los Angeles.
Sorprese dalla forza delle manifestazioni, le comunità cinesi all’estero hanno fatto quadrato intorno alla bandiera nazionale, organizzando a loro volta contro-manifestazioni che in alcuni casi si sono concluse con incidenti.
Presenti e assenti
Alla cerimonia di apertura saranno presenti un’ottantina i capi di Stato e di governo, principi e dignitari presenti. Una rappresentanza tra le più elevate nella storia dei Giochi, anche se in molti paesi occidentali si continua a invocare il boicottaggio contro Pechino, sotto accusa per le violazioni dei diritti umani e la repressione in Tibet.
Fra i capi di Stato e di governo che hanno confermato la partecipazione figurano George W. Bush (Stati Uniti), Nicolas Sarkozy (Francia e presidente di turno dell’Ue), Vladimir Putin (Russia) e Luiz Inacio Lula da Silva (presidente del Brasile). La Svizzera sarà rappresentata dal presidente della Confederazione Pascal Couchepin.
Fra gli assenti spiccano alcuni tra i principali leader europei, dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, al premier britannico Gordon Brown (che però sarà alla cerimonia di chiusura il 24 agosto, in un simbolico passaggio di consegne tra Pechino e Londra, che ospiterà i Giochi del 2012), al presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi.
Cappa di smog
Una delle principali preoccupazioni di organizzatori e atleti – alcuni hanno addirittura rinunciato a partecipare – concerne la qualità dell’aria a Pechino: nella capitale circolano infatti più di tre milioni di veicoli, e ogni giorno se ne sommano altri mille; a cui si aggiungono le emissioni degli impianti di climatizzazione e delle fabbriche.
Per cercare di ovviare al problema, le autorità hanno adottato una serie di misure, intensificate durante gli ultimi giorni: nuove offerte di trasporto pubblico, interruzione dell’attività di alcuni stabilimenti, introduzione delle targhe alterne.
A poche ore dall’inizio, i responsabili cinesi assicurano che le misure si sono rivelate efficaci e che pertanto «le condizioni sono adatte per svolgere attività sportive all’aperto», ha affermato Sun Weide, portavoce del Comitato organizzatore.
I pareri tuttavia divergono: stando a un test effettuato dalla Bbc, l’inquinamento atmosferico a Pechino sfora ampiamente gli standard fissati dell’Organizzazione mondiale della sanità.
L’ombra del doping
L’ultima edizione dei Giochi, ad Atene, è stata macchiata da diversi casi di doping, che hanno portato tra l’altro all’estromissione degli atleti greci Kostas Kenteris e della collega Ekaterini Thanou. Molti temono che uno scenario simile possa verificarsi anche a Pechino.
Pur riconoscendo il rischio, Martial Saugy, direttore del Laboratorio svizzero di analisi del doping recentemente intervistato da swissinfo, si dice fiducioso: «Per la Cina, che mira ad aprirsi al mercato mondiale, sarebbe una pessima operazione di marketing, se i suoi atleti dovessero dominare in modo dubbio alcune discipline sportive».
Sogni di medaglie
Appena giunto nella capitale cinese, il presidente della Confederazione Pascal Couchepin ha voluto rendere visita agli atleti svizzeri alloggiati nel villaggio olimpico. Il ministro dell’interno ha poi preso parte alla cerimonia dell’alzabandiera elvetica e si è detto «felice di poter condividere le speranze degli atleti rossocrociati», augurando loro «pieno successo».
Couchepin non ha nascosto il suo ottimismo quanto alla possibilità che gli 83 atleti confederati conquistino delle medaglie. «Più di nove sarebbe una bella cosa», ha esclamato. Una speranza ben maggiore di quella di Swiss Olympic, che si «accontenterebbe» di cinque.
Come ad Atene, l’alfiere della Svizzera durante la cerimonia d’apertura sarà il tennista Roger Federer. Il campione basilese – che per alcuni giorni potrà ancora fregiarsi del titolo di numero uno al mondo – cercherà di conquistare per la prima volta una medaglia olimpica, dopo i tentativi falliti nel 2000 e nel 2004.
swissinfo e agenzie
Le Olimpiadi di Pechino prenderanno il via l’8 agosto 2008 alle 20.08 (ora locale) e si concluderanno il 24.
Oltre a Pechino, sei altre città accoglieranno i giochi: Quindao, Hong Kong, Shanghai, Tianjin, Shenyang e Qinhuangdao.
Alle olimpiadi parteciperanno 10’000 atleti provenienti da 205 paesi che si sfideranno in 302 prove e 38 discipline. La Svizzera sarà rappresentanta da 83 atleti.
Gli investimenti legati all’evento sono stimati a 41 miliardi di franchi.
Le autorità cinesi hanno imponenti misure per prevenire qualsiasi tipo di problema. Oltre ai severi controlli in tutte le parti della città, unità cinofile sorveglieranno il sistema metropolitano per individuare eventuali esplosivi. Un centro speciale provvederà inoltre a monitorare la sicurezza dei prodotti alimentari.
A quasi tutti i poliziotti sono state impartite lezioni di lingue estere e di educazione. Un quaderno con frasi in sette lingue è stato distribuito agli agenti e alle migliaia di volontari.
Nella regione della capitale è stata organizzata una campagna per invitare la popolazione residente a dimostrarsi ospitale nei confronti degli stranieri. La municipalità ha inoltre emanato una serie di norme relative al decoro urbano: in città, ad esempio è stato emesso il divieto di sputare per terra.

In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.