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Coronavirus: servono misure uniformi per lo sport, Swiss Olympic

Spalti vuoti KEYSTONE/SAMUEL GOLAY sda-ats

(Keystone-ATS) Le direttive introdotte per contrastare la diffusione del Covid-19 devono essere più uniformi fra un cantone e l’altro.

È quanto chiede alla Confederazione Swiss Olympic, sottolineando la difficile situazione in cui versano i vari club, le federazioni, le leghe nazionali e tutti gli sportivi di fronte a misure diverse fra una regione all’altra del Paese.

In alcuni cantoni gli allenamenti e le gare si svolgono ancora, mentre altrove tutti gli impianti sportivi sono già stati chiusi, ricorda l’associazione in una nota odierna, diffusa in vista della riunione di mercoledì del Consiglio federale. Questa disparità di trattamento rende impossibile lo svolgimento di campionati nazionali e porta gli atleti a doversi recare in un altro cantone per praticare il loro sport, aggiunge Swiss Olympic, sostenendo che tale situazione non è certo efficace nella lotta contro la diffusione del virus.

L’organizzazione, che è simultaneamente Comitato nazionale olimpico e Associazione delle federazioni sportive svizzere che rappresentano discipline olimpiche e no, invita pertanto i governi cantonali e le autorità federali a garantire rapidamente una regolamentazione più uniforme in tutto il Paese. Per evitare il “turismo” legato al Covid-19, l’accesso agli impianti sportivi per gli allenamenti e le competizioni dovrebbe continuare ad essere consentito su tutto il territorio nazionale, sulla base di concetti di protezione, sostiene.

“In questi tempi difficili, lo sport e il movimento sono di grande importanza non solo sotto il profilo sanitario, ma anche sociale”, rileva il presidente di Swiss Olympic, Jürg Stahl, citato nel comunicato. “Gli sportivi dilettanti, e in particolare i molti bambini e i giovani atleti, devono poter vivere il loro bisogno di movimento, in modo supervisionato, anche in queste settimane.”

Naturalmente le misure di protezione devono essere applicate e rispettate, ma lo sport può contare su una grande esperienza in questo ambito, viene aggiunto. Dopo il riavvio delle attività sportive, l’11 maggio, le federazioni e le organizzazioni hanno sviluppato in breve tempo oltre 200 concetti di protezione specifici e li hanno fatti convalidare da un gruppo di esperti. Secondo Swiss Olympic, queste stesse disposizioni potrebbero essere facilmente adattate alla situazione attuale.

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