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Fiducia consumatori torna a livelli pre-crisi, ma paura per impiego

Gli svizzeri tornano a guardare con più fiducia al futuro. KEYSTONE/URS FLUEELER sda-ats

(Keystone-ATS) La fiducia dei consumatori svizzeri torna a livelli precedenti la crisi del coronavirus, ma continua ad essere molto elevata la paura della perdita dell’impiego e si fanno sentire gli aumenti dei prezzi, che pesano sul potere d’acquisto delle famiglie.

Sono queste, in estrema sintesi, le indicazioni che emergono dall’ultimo sondaggio trimestrale condotto dalla Segreteria di Stato dell’economia (Seco).

In aprile l’indicatore generale della fiducia è salito a -7 punti, in progressione rispetto al precedente rilevamento di gennaio (-14) e valore solo poco più basso della media pluriennale, che si attesta a -5 punti. A titolo di confronto, il primo trimestre 2020 aveva segnato -9 punti, il secondo (caratterizzato dallo scoppio della pandemia di coronavirus) -39, il terzo -12 e il quarto -13.

Tornando al periodo ora in rassegna (secondo trimestre 2020) gli esperti della Seco spiegano che il miglioramento, definito notevole, è dovuto in primo luogo alle aspettative sull’evoluzione in generale dell’economia: il corrispondente sottoindice è passato da -18 a +3 punti. I cittadini si aspettano che, dopo la crisi del 2020, la ripresa economica prosegua nei prossimi dodici mesi.

Anche la maggiore propensione a fare acquisti importanti ha contribuito all’aumento generale dell’indicatore: il relativo sottoindice è però ancora a -13 punti, cioè a livelli più bassi di prima della crisi.

Per quanto riguarda il mercato del lavoro le prospettive appaiono migliori in confronto ai trimestri precedenti, ma sono ancora molto più negative di quanto fossero prima che facesse la sua apparizione il Covid-19. L’indice della disoccupazione attesa è migliorato considerevolmente, mentre quello relativo alla sicurezza del posto di lavoro resta a livelli molto bassi dallo scorso autunno.

L’andamento dei prezzi erode intanto il potere d’acquisto dei consumatori, che sulla scia del rialzo dei tassi d’inflazione percepiscono aumenti tariffari, sia passati che futuri. Di conseguenza i nuclei familiari restano prudenti nel valutare il propria momento economico: i sottoindici relativi alla situazione finanziaria passata e prevista sono rispettivamente a -12 e -6 punti, valori inferiori alla media di lungo periodo.

Il sondaggio sulla fiducia dei consumatori viene effettuato dal 1972, nei mesi di gennaio, aprile, luglio e ottobre per telefono e (negli ultimi anni) anche online. All’ultimo rilevamento hanno partecipato 1280 persone di almeno 16 anni nelle tre principali regioni linguistiche. I dati sono corretti per compensare gli effetti stagionali e di calendario.

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