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Riaperture: UDC, nostra pressione ha avuto effetto su ministri PLR

Secondo il presidente dell'UDC Marco Chiesa non c'è una base reale per continuare il lockdown parziale. Bisogna revocare completamente il divieto di lavoro e di attività nella gastronomia, nella cultura, nello sport e nel tempo libero per tutti. KEYSTONE/JEAN-CHRISTOPHE BOTT sda-ats

(Keystone-ATS) La decisione del Consiglio federale di allentare il blocco dovuto al coronavirus mostra che la pressione dell’UDC ha effetto sui due rappresentanti del PLR nell’esecutivo, che finalmente si distanziano dai patti con la sinistra antieconomica, scrive l’UDC in serata.

Ora ci si sta muovendo a piccoli passi verso l’apertura, ma il ritmo lascia molto a desiderare: alla luce dei fatti, il Consiglio federale deve porre fine immediatamente al lockdown e aprire tutti i settori su un piano di parità, si legge ancora nel testo.

Bisogna revocare completamente il divieto di lavoro e di attività nella gastronomia, nella cultura, nello sport e nel tempo libero per tutti. Il fatto che 50 persone siano ammesse all’interno ma i ristoranti debbano rimanere chiusi è arbitrario e incomprensibile. Inoltre, c’è troppa confusione sulle regole, sostiene il partito.

Secondo il presidente dei democentristi Marco Chiesa non c’è una base reale per continuare l’isolamento parziale. Per esempio, da febbraio c’è stata addirittura una sottomortalità.

“La popolazione svizzera – soprattutto i giovani – sta pagando a caro prezzo queste misure: in termini di salute, fattori psicologici, economici e sociali”. Di fronte a questa situazione – tuona il ticinese – il Consiglio federale deve finalmente andare avanti e liberare completamente i cittadini dalla morsa dello Stato.

Oltre alla fine immediata di tutte le chiusure, l’UDC chiede una campagna di vaccinazione accelerata e l’attuazione di test a tappeto. “Il fatto che i centri di vaccinazione governativi siano stati chiusi nel periodo della Pasqua è una cialtroneria che non possiamo permetterci”, critica Chiesa. Per ogni giorno che le cose non vanno avanti, si perdono decine di milioni di franchi di valore aggiunto.

La decisione di oggi, secondo l’UDC, è anche l’ammissione indiretta del ministro della sanità Alain Berset che la chiusura delle terrazze nei comprensori sciistici “è stata fatta senza alcuna base epidemiologica ed è stata quindi una pura vessazione e dimostrazione di potere”.

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