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Borsa svizzera: chiusura in rialzo (SMI: +0,51%)

(Keystone-ATS) La Borsa svizzera ha chiuso la seduta odierna in rialzo. Nel primo pomeriggio gli indici hanno ampliato i guadagni rispetto alla mattinata sulla scia della decisione della Banca centrale europea di aumentare, come previsto, di un quarto di punto il tasso di rifinanziamento pronti contro termine all’1,50% e del calo, superiore alle attese, delle richieste di sussidio di disoccupazione la settimana scorsa negli Stati Uniti, scese di 14’000 unità a quota 418’000. In seguito i listini hanno un po’ ripiegato, terminando in crescita dello 0,51%, a 6’211.11 punti l’SMI e a 5’710.28 punti l’SPI.

Il consiglio direttivo della Bce ha anche deciso oggi di sospendere i requisiti di rating sui titoli portoghesi dalle banche a garanzia della liquidità. Ciò ha ridato un po’ di fiducia agli investitori, dopo che Lisbona si era vista tagliare nei giorni scorsi il rating a “junk” da parte di Moody’s. In passato la Bce aveva fatto lo stesso per la Grecia e l’Irlanda.

Tra le blue chip si è messa in evidenza ABB (+2,48% a 22.35 franchi). Sono saliti di oltre un punto percentuale pure Richemont (+1,86% a 57.40 franchi), Actelion (+1,57% a 41.39 franchi), Lonza (+1,21% a 66.65 franchi), Novartis (+1,07% a 52.15 franchi), SGS (+1,18% a 1’631 franchi) e Julius Bär (+1,12% a 35.33 franchi).

Gli altri due titoli bancari hanno chiuso in calo: UBS ha perso lo 0,33% a 15.15 franchi e Credit Suisse lo 0,46% a 32.40 franchi. Quanto ai pesi massimi difensivi, oltre alla già citata Novartis, hanno chiuso con un +0,38% a 52.80 franchi Nestlé e un -0,07% a 137.90 franchi Roche.

Transocean è in flessione dell’1,87% a 52.40 franchi. Vari media hanno riferito di un incidente a una piattaforma petrolifera davanti alle coste del Ghana: il gruppo avrebbe evacuato 108 operai dopo che nell’impianto è entrata dell’acqua.

Nell’indice allargato Swissmetal ha chiuso in calo del 6% a 3.76 franchi. La società prevede di licenziare fino a 290 dipendenti della sua azienda di Dornach (SO). Il gruppo metallurgico ha avviato una consultazione con i partner sociali sul taglio occupazionale, “quale misura cautelativa, visto il perdurare della crisi di liquidità e del blocco dei magazzini di Dornach”, si legge in una breve nota diramata nel pomeriggio.

I vertici precisano che sono all’esame tutte le opzioni che permettano la sopravvivenza di tutta o parte di Swissmetal. Lunedì l’unità solettese è stata costretta a interrompere la produzione. Le macchine sono ferme poiché una banca ha ordinato la chiusura dei magazzini a garanzia dei suoi crediti.

Oggi pomeriggio si è pure svolta un’assemblea del personale di Dornach. Il personale presente ha attribuito a Unia il mandato di negoziare con la direzione.

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