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Canada: fiamme treno domate, 13 morti, 50 dispersi

(Keystone-ATS) Tredici morti e almeno 50 dispersi: Si aggrava il bilancio provvisorio dell’incidente ferroviario in Quebec, Canada. Ma il deragliamento e l’esplosione del treno-cisterna che trasportava petrolio nel centro la cittadina di Lac Megantic rischia di avere anche un forte impatto ambientale, con 100.000 litri di greggio – è l’allarme lanciato dalle autorità – che rischiano di finire nel fiume Saint-Laurent.

Le fiamme del treno sono ormai state domate ma sta prendendo piede nelle ultime ore il timore che gli individui mancanti all’appello siano tutti morti.

La polizia ha spiegato che durante la notte non sono stati in grado di esaminare una vasta zona del centro poiché l’area era ancora troppo pericolosa.

Sino ad ora sono stati recuperati cinque corpi, ma nessuno è stato identificato, e gli investigatori hanno aperto un’indagine penale sull’incidente.

Nell’ospedale di Lac Megantic, per gli addetti la situazione è fin troppo tranquilla: “Dovete capire che non ci sono feriti, sono tutti morti”, ha detto un volontario della Croce Rossa che ha chiesto di rimanere anonimo.

Nella località del Quebec a 250 km da Montreal ieri è arrivato anche il primo ministro canadese Stephen Harper. “È un disastro incredibile”, ha affermato Harper dopo aver visitato la cittadina, spiegando che la scena della tragedia sembra una zona di guerra.

Fra gli edifici distrutti dalle fiamme ci sono un bar, una biblioteca, negozi e abitazioni private. L’esplosione ha provocato l’interruzione della distribuzione di acqua corrente e l’evacuazione di oltre 2.000 dei 6.000 residenti.

Per gli esperti resta da capire perché almeno quattro cisterne del convoglio di 73 vagoni, fermo e senza conduttore, si siano sganciate, abbiano preso velocità e siano deragliate, trasformando Lac Megantic in un inferno di fuoco.

E intanto si riaccende il dibattito sulla sicurezza del trasporto di greggio su rotaia. Soprattutto negli ultimi cinque anni c’è stato un forte ritorno a tale sistema, chiamato ‘crude by rail’, per certi versi più vantaggioso da un punto di vista economico rispetto alla costruzione e mantenimento degli oleodotti.

L’anno scorso sono stati trasferiti attraverso la rete ferroviaria americana 150 milioni di barili di petrolio, e nel primo trimestre del 2013 tale trasporto è aumentato di oltre il 160% rispetto nel primo trimestre del 2012.

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