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Cina, speriamo Usa capiscano gravità viaggio Pelosi a Taiwan

La portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying, ha aspramente criticato l'ipotesi di viaggio della speaker della Camera Nancy Pelosi a Taiwan KEYSTONE/EPA/MICHAEL REYNOLDS sda-ats

(Keystone-ATS) La Cina mette in guardia gli Usa: che se la speaker della Camera Nancy Pelosi seguirà la “strada sbagliata”, Pechino dovrà allora adottare “misure forti e risolute” per salvaguardare la propria sovranità.

La portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying, ha aspramente criticato l’ipotesi di viaggio di Pelosi a Taiwan, che potrebbe avvenire già in serata, aggiungendo che Cina e Usa “hanno mantenuto i contatti a livelli diversi” nella speranza che “i funzionari americani capiscano l’importanza e la sensibilità del problema e quanto possa essere pericoloso”.

“Gli Stati Uniti dovrebbero rinunciare a qualsiasi tentativo di giocare la carta di Taiwan”, ha affermato, ammonendo che “se gli Stati Uniti continueranno a perseguire una linea d’azione sbagliata, si assumeranno tutte le responsabilità per le conseguenze negative”. Gli Usa “dovrebbero avere gli occhi chiari su chi hanno a che fare: una nazione di 1,4 miliardi di persone con 5.000 anni di storia”.

La portavoce, nel briefing quotidiano, ha respinto il paragone con la visita a Taiwan del 1997 fatta dall’allora speaker della Camera Newt Gingrich escludendo che possa essere una scusa per “l’errore” con una Cina che si è trasformata in una superpotenza economica e militare.

Hua ha citato le parole dette quest’anno dall’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger a Davos (GR) secondo cui gli Stati Uniti dovrebbero sostenere il principio dell”Unica Cina’ e non la soluzione delle ‘due Cina’, elencando poi le molteplici fonti di tensione. Il principio della Unica Cina è riconosciuto a livello internazionale ed è la base per la ripresa dei legami tra gli Stati Uniti e la Cina, ripresi nel 1979.

Minata la sovranità

La Cina prenderà tutte le misure risolute necessarie se il viaggio a Taiwan di Pelosi avrà luogo, al fine di “garantire la sovranità e gli interessi” di Pechino. In una conferenza stampa particolarmente tesa, la portavoce del ministero degli Esteri ha ribadito che la visita a Taiwan sarebbe “sconsiderata e provocatoria”, aggiungendo che la colpa sarebbe da attribuire soltanto agli Usa. La parte statunitense “si assumerà la responsabilità e pagherà il prezzo per aver minato la sovranità e gli interessi della Cina”, ha continuato Hua.

“Sono gli Stati Uniti i responsabili delle provocazioni che hanno portato a un aumento delle tensioni nello Stretto di Taiwan”, ha aggiunto Hua, criticando la cosiddetta “logica da estorsione” con cui gli Usa possono fare quello che vogliono.

Hua, inoltre, non ha voluto commentare i suggerimenti per le misure da adottare per impedire la visita di Pelosi diventati virali sui social media in mandarino, tra cui figura anche l’abbattimento dell’aereo con i missili.

“Se gli Stati Uniti giudicano male o gestiscono male questo problema, porteranno a conseguenze disastrose la regione di Taiwan”, ha osservato ancora la portavoce, affermando che Stati Uniti e Taiwan “hanno prima collaborato per fare provocazioni”, mentre la Cina è stata costretta ad agire per “autodifesa”.

“È difficile immaginare un comportamento più sconsiderato e provocatorio di questo”, ha continuato Hua con enfasi, accusando gli Stati Uniti di collaborare con “le forze separatiste” di Taiwan e “qualsiasi contromisura adottata dalla Cina sarebbe giustificata” perché il diritto internazionale e la storia sono “dalla parte della Cina”.

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