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CSt: piano risparmi, tagli ad agricoltura e settore sociale

(Keystone-ATS) Anche l’agricoltura deve partecipare agli sforzi di risanamento dei conti pubblici: è quanto pensa il Consiglio degli Stati che ha deciso di tagliare 30 milioni di franchi per il 2016, invece dei 56,7 milioni proposti dal Consiglio federale.

Il Nazionale aveva invece detto di no ad ulteriori risparmi in questo settore. Il dossier ritorna alla Camera del popolo.

Esaminando il pacchetto di risparmi 2014 (PCon 2014), rinviato due anni fa al governo e ritornato sui banchi del Parlamento in forma modificata, i “senatori” hanno anche deciso, contrariamente alla Camera del popolo, di “tagliare” nella previdenza sociale (132,5 milioni). Tale misura verrebbe realizzata mediante una diminuzione del tasso di interesse sul debito dell’AI nei confronti dell’AVS.

Per quanto riguarda l’agricoltura, i risparmi di 30 milioni sono stati approvati per 22 voti a 17. La somma rappresenta un compromesso tra chi auspicava risparmi maggiori (56,7 milioni) e chi invece chiedeva di risparmiare questo settore da ulteriori economie.

Da destra (UDC e PPD), ma anche da sinistra, è stato denunciato un taglio che colpisce soprattutto i pagamenti diretti (50 milioni su 56). Si tratta di minori entrate di 900 franchi in media all’anno per azienda agricola chiesto a un settore che ha già subito una cura dimagrante in passato e che ora deve far fronte alle difficoltà causate dal franco forte. Tutto ciò è ingiusto se si pensa all’aumento dei compiti attribuiti ai contadini (cura del paesaggio, ecc.), il cui reddito diminuisce anno dopo anno.

Tra i socialisti, Christian Levrat ha chiesto di risparmiare sulla burocrazia di tutte quelle organizzazioni agricole che si occupano di amministrare il sistema dei pagamenti diretti invece che sulle spalle degli agricoltori.

I fautori dei risparmi hanno giustificato simile misura con la necessità che tutti facciano la loro parte per il risanamento del bilancio statale. Anita Fetz (PS/BS) se l’è presa col forte lobbismo dei contadini, facendo notare che l’agricoltura non è il solo settore a risentire dell’apprezzamento della moneta nazionale. Alla fine l’ha spuntata la proposta di compromesso della commissione.

Diversamente dalla Camera del popolo, per 28 voti a 12 gli Stati hanno anche deciso di abbassare il tasso di interesse – dall’attuale 2% all’1% – sul debito dell’AI nei confronti dell’AVS. Tale provvedimento dovrebbe generare minori uscite per 132 milioni. La maggioranza ha difeso questa modifica, sostenendo che il tasso dell’1% rispecchia le attuali condizioni di mercato. La sinistra si è opposta, invano, a tale cambiamento.

Il plenum ha anche deciso di risparmiare 4,6 milioni alla voce “trasferimenti del DDPS”. Géraldine Savary (PS/VD) avrebbe voluto ridurre la mannaia di 700 mila franchi, esattamente la somma che viene versata ai cantoni dalla Confederazione per stilare gli inventari dei monumenti degni di protezione in caso di conflitto e di catastrofi naturali. La sua proposta di minoranza è stata respinta per 29 voti a 12.

Il PCon 2014 era stato presentato dall’esecutivo nel 2012. Parte delle misure ivi contenute sono state incluse nel preventivo 2015. A livello formale, le Camere sono ora chiamate a decidere su tagli per 569 milioni da inserire nel budget 2016.

A questi risparmi ne seguiranno altri. In febbraio, l’esecutivo ha già annunciato un piano di economie per il 2016 di 1,3 miliardi di franchi. I “senatori” dovranno ancora pronunciarsi su una mozione che domanda di congelare gli effettivi della Confederazione (35 mila unità a tempo pieno). Il governo è pronto a risparmiare 330 milioni, invece di 158 milioni, nei costi per il personale e per i costi di gestione. Saranno necessari provvedimenti a livello di salari e l’abbandono di alcuni compiti.

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