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Fallimenti: Ticino “Schattenstube” della Svizzera, secondo Bisnode

Fallimenti: Ticino "Schattenstube" della Svizzera, secondo Bisnode (foto d'archivio) Keystone/AP/GERO BRELOER sda-ats

(Keystone-ATS) Altro che Sonnestube, il Ticino è la Schattenstube dell’economia svizzera in materia di fallimenti e di nascita di nuove aziende, stando ai dati dei primi nove mesi: lo afferma la oggi dalla società di informazioni economiche Bisnode.

L’azienda non esita a definire Sorgenkind (bambino che preoccupa) il cantone sudalpino e inventa appunto il neologismo “Schattenstube”: invece di essere il salotto soleggiato della Svizzera il Ticino sarebbe quindi quello in cui domina l’ombra.

Nel periodo gennaio-settembre fra Airolo e Chiasso 297 aziende sono state oggetto di un procedimento per insolvenza, il 15% in più dello stesso periodo del 2016. Si tratta della crescita più forte fra le regioni in cui è stata suddivisa la Svizzera. Solo alcuni singoli cantoni – fra cui i Grigioni, +16% a 65 – fanno peggio. A livello nazionale il dato è di 3487 bancarotte (+3%).

Ai fallimenti per insolvenza vanno poi aggiunti quelli per lacune nell’organizzazione (articolo 731b del Codice delle obbligazioni): il numero complessivo delle chiusure nei primi quattro mesi sale così a 5023 (+5%) a livello svizzero, a 568 in Ticino (+14%) e a 96 nei Grigioni (-22%).

Per il solo mese di settembre si registra nell’insieme del paese una progressione del 2% delle insolvenze (a 434) e del 6% dei fallimenti totali (a 646). Relativamente al solo settembre Bisnode non ha pubblicato dati disaggregati regionali.

Per i primi nove mesi dell’anno Bisnode calcola anche un indicatore di insolvenza settoriale: se 100 è il valore medio di rischio calcolato per tutti i rami, la costruzione presenta un indice di 346, la ristorazione di 246, l’artigianato di 201, i trasporti di 129 e l’orologeria di 128. Il pericolo di fallimento più basso si registra per le imprese immobiliari (25).

Se vi sono aziende che chiudono, altre aprono i battenti: le nuove iscrizioni a livello svizzero sono state 31’903 nei primi nove mesi (+4%). Il Ticino mostra però un calo nella creazione di nuove aziende: il loro numero si è attestato a 1662, in flessione del 7% su base annua. Solo altre realtà assai più piccole come Appenzello Interno e Obvaldo presentane arretramenti più marcati, mentre i Grigioni segnano -5% (a 696).

Il Ticino scende quindi nella classifica delle zone elvetiche più dinamiche e viene superato ora anche da San Gallo (1664, +5%). La graduatoria è capitanata da Zurigo (5747 iscrizioni, +5%), davanti a Vaud (3250, +4%), Ginevra (2669, +5%), Berna (2591, +5%) e Argovia (1983, +6%).

Per il solo mese di settembre le nuove iscrizioni a livello elvetico si sono attestate a 3319 (+7%). Anche in questo ambito non vi sono dati regionali.

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