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Grecia: prima riforme, poi aiuti

(Keystone-ATS) L’eurogruppo raggiunge un nuovo accordo salva-Grecia ma sbloccherà gli aiuti solo dopo aver visto le riforme, il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi rassicura sui tassi che resteranno bassi e le borse festeggiano chiudendo in positivo così come lo spread “poco mosso” chiude a 268: le tensioni sui mercati sono sotto controllo, l’eurozona non si aspetta nuove crisi e nemmeno vecchi contagi, e anche sul Portogallo che aveva fatto temere un’altra ricaduta per colpa dell’instabilità politica, la situazione si rasserena. Ma il Fondo monetario internazionale avverte: “l’eurozona resta vulnerabile, finchè non torna la crescita”.

L’eurogruppo fa la sua parte per continuare a salvare la Grecia ma, come già in passato, quando non si fidava dei politici greci, non ha intenzione di sbloccare fondi senza vedere prima che gli impegni saranno rispettati e tutte le riforme richieste messe in atto. Per questo non solo divide gli aiuti che Atene si aspettava a luglio in due tranche, ma subordina la prima tranche da 2,5 miliardi di euro ad alcune riforme che devono essere messe in cantiere entro il 19 luglio.

“La Grecia deve fare altro lavoro per applicare tutte le ‘azioni prioritarie’ richieste per il prossimo esborso, in particolare la riforma della pubblica amministrazione per rendere più efficiente il settore pubblico mentre viene ristrutturato e la riforma del sistema di riscossione delle tasse”, ha detto il presidente dell’eurogruppo Jeroen Dijsselbloem. Gli altri cinque miliardi saranno liberati ad ottobre, sempre se non ci saranno ritardi sulla tabella di marcia delle riforme.

Bisogna “congratularsi” con il governo greco che “va invitato a procedere” sulla strada delle riforme “ora che si vedono i frutti”, ha detto Draghi oggi al Parlamento europeo. E anche il commissario agli affari economici Olli Rehn ricorda che i sacrifici più grandi li stanno facendo i cittadini greci, ma stanno dando frutti. E infatti ci si aspetta che la ripresa in Grecia torni già l’anno prossimo, visto che “le riforme hanno dato un grande impulso alla competitività”.

E mentre Eurolandia si rallegra per come sta gestendo la crisi, evitando che casi come il Portogallo diventino nuova fonte di instabilità o che la Grecia finisca di nuovo fuori controllo, un monito arriva dal Fmi: è il suo direttore generale Christine Lagarde che al termine dell’eurogruppo avverte: la zona euro è “ancora vulnerabile” alle tensioni a causa della “scarsa crescita”.

Lagarde ricorda all’eurozona le sue priorità: “risanare le banche, completare l’unione bancaria, rafforzare la domanda, fare le riforme e rilanciare l’occupazione”. L’unione bancaria preoccupa anche il commissario Rehn: c’è il rischio che si rimandi troppo, visto che la proposta per il ‘meccanismo unico di fallimento ordinato’ sarà presentata dalla Commissione solo mercoledì e quindi l’Ecofin domani non potrà fare nessun avanzamento.

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