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Guardie confine: oltre 3300 respinti nel 2017, specie verso Italia

Oltre 2500 profughi sono stati respinti in Italia nei primi due mesi dell'anno dal canton Ticino. KEYSTONE/TI-PRESS/CARLO REGUZZI sda-ats

(Keystone-ATS) Ai confini elvetici vengono fermati sempre più profughi che non chiedono asilo in Svizzera e che vengono quindi riconsegnati alle autorità dei paesi limitrofi, Italia in primo luogo.

Nei primi due mesi del 2017 sono stati 3379, circa tre volte di più che nello stesso periodo del 2016 e cinque volte di più rispetto a gennaio-febbraio 2015.

Le cifre sono pubblicate oggi dal Corpo delle guardie di confine (Cgcf). La maggior parte di questi migranti non in cerca di asilo e dunque respinti, in tutto 2518 casi, è stata registrata nella Regione IV ossia nel canton Ticino, dove c’è anche stato il maggior numero di persone che hanno varcato i confini in modo irregolare e sono state registrate per “soggiorno illegale”: 2909 su 5015. In gennaio i casi sono stati 1530, in febbraio 1379.

I migranti che non presentano una domanda d’asilo al Cgcf e non hanno documenti validi e un visto d’ingresso vengono consegnati alle autorità estere sulla base degli accordi di riammissione. Per lo più si tratta di persone che vedono la Svizzera come un Paese di transito verso Paesi dell’Europa settentrionale.

La maggior parte dei 5015 migranti fermati nei primi due mesi aveva raggiunto il confine elvetico in treno (3664) e un’altra fetta consistente via strada (1225), mentre 126 erano entrate in Svizzera in aereo e una persona via “acqua”.

I principali paesi di provenienza sono risultati essere la Guinea (845), il Gambia (497), la Costa d’Avorio (440), la Nigeria (399) e l’Eritrea (220).

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