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Iraq: Mosul, Svizzera chiede rispetto diritto umanitario

Civili incolonnati per ricevere cibo in un quartiere di Mosul Ovest liberato dalle forze di sicurezza irachene (archivio) Keystone/AP/FELIPE DANA sda-ats

(Keystone-ATS) La Svizzera esorta le parti implicate nell’offensiva in corso in Iraq per liberare Mosul dall’Isis a consentire un accesso umanitario rapido e senza ostacoli alla città. Più in generale, chiede che si proseguano gli sforzi per assistere la popolazione irachena.

A tale scopo Berna ha deciso di sbloccare un altro milione di franchi, il che porta ad oltre 40 milioni “l’impegno della Svizzera per la crisi in Iraq” dal 2014.

Da sette mesi – scrive in una nota diramata oggi il Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae), gli abitanti di Mosul sono vittime degli scontri tra le forze irachene, sostenute dalla coalizione internazionale, e l’autoproclamato Stato islamico (Isis), che controlla la città dal 2014. Finora sono oltre 750’000 le persone che hanno abbandonato Mosul a causa del conflitto, mentre 250’000 civili sono tuttora intrappolati nell’ultimo quartiere in mano all’Isis, esposti “al fuoco incrociato dei combattenti, ai cecchini e agli ordigni esplosivi, senza possibilità di percorrere vie di fuga sicure per lasciare la città”.

La Svizzera – prosegue il comunicato – “invita tutte le parti in conflitto a rispettare il diritto internazionale umanitario, in particolare i principi di distinzione, proporzionalità e precauzione relativi alla condotta delle ostilità, e a fare il possibile per proteggere la popolazione civile”. Berna “le sollecita inoltre a garantire un accesso umanitario rapido e senza ostacoli a tutta la popolazione in stato di necessità”.

Un altro milione per sostenere la popolazione

In aggiunta all’offensiva militare in corso a Mosul e contro l”Isis, crea “grande inquietudine” anche la situazione degli oltre tre milioni di sfollati che, nonostante gli sforzi delle organizzazioni umanitarie e delle autorità irachene, sono esposti a grandi pericoli, mancano di assistenza e sono obbligati a spostamenti multipli.

Per far fronte a queste nuove circostanze, la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) ha deciso di sbloccare un milione di franchi supplementare per sostenere organizzazioni non governative attive nella protezione della popolazione civile e nell’approvvigionamento idrico in aree in cui l’assistenza è molto carente.

Inoltre è pronta a inviare un esperto del Corpo svizzero di aiuto umanitario presso l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) per potenziare gli sforzi di protezione.

Oltre a offrire assistenza umanitaria, la Svizzera continua a incoraggiare la diffusione del diritto internazionale umanitario – anche presso gli attori armati non statali – e gli sforzi di promozione del dialogo tra le varie comunità irachene, conclude la nota del Dfae.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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