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Siria: opposizione parla di 650 morti

(Keystone-ATS) Attivisti siriani hanno accusato le forze del presidente Bashar al Assad di aver usato armi chimiche nel pesante bombardamento di oggi nelle aree vicine a Damasco sotto controllo dei ribelli provocando centinaia di morti. Fonti del governo hanno smentito e affermato che si tratta solo di “un tentativo di ostacolare il lavoro degli ispettori dell’Onu sulle armi chimiche”, attualmente in Siria.

In un comunicato ufficiale, la Coalizione nazionale siriana, la principale piattaforma delle opposizioni siriane in esilio, ha affermato che almeno 650 persone sono state uccise. Gli attivisti hanno diffuso un video su un presunto attacco chimico: si vedono molti cadaveri che non presentano segni di ferite e alcuni bambini che sembrano presentare difficoltà respiratorie e hanno la bava alla bocca.

Il capo dell’opposizione siriana, Ahmed al Jarba, ha detto alla tv Al Arabiya di avere chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu per esaminare le accuse degli attivisti.

Dal canto suo da Parigi il presidente Francois Hollande auspica che osservatori dell’Onu si rechino a Damasco per verificare se ci sia stato un attacco con armi chimiche da parte del regime. Il ministro degli Esteri britannico William Hague ha espresso “profonda preoccupazione”.

Si tratterebbe di “un’escalation scioccante”, ha detto Hague insistendo sulla necessità che il governo siriano “consenta l’immediato accesso alla zona” e affermando che se vi saranno prove a conferma dell’accaduto Londra è pronta a porre la questione al consiglio di sicurezza dell’Onu.Anche la Lega Araba ha chiesto agli ispettori dell’Onu di recarsi immediatamente nella regione per accertare la situazione.

Gli ispettori, arrivati domenica, devono verificare l’eventuale uso di agenti chimici in tre località: una dove il regime accusa i ribelli di averli impiegati, altri due dove sotto accusa sono i lealisti.

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