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Turchia: 5 ribelli Pkk uccisi in scontri con esercito

(Keystone-ATS) Cinque ribelli curdi del Pkk sono stati uccisi oggi in scontri con l’esercito turco nell’Anatolia sudorientale, riferisce Hurriyet on line citando fonti dello stato maggiore delle forze armate.

Questa mattina in una sparatoria vicino al villaggio di Yukariturek erano stati feriti quattro militari turchi. Le forze armate di Ankara hanno fatto confluire rinforzi e gli scontri sono proseguiti per tutta la giornata.

Il comando delle forze armate turche ha detto di avere “ricevuto informazioni che cinque terroristi sono stati uccisi e che uno è stato catturato ferito”, riferisce Hurriyet.

Il Pkk è definito un gruppo terrorista da Turchia, Ue e Usa. L’incidente di oggi è uno degli strappi più seri alla fragile tregua in vigore da due anni fra Ankara e i ribelli curdi, e interviene a meno di due mesi dalle cruciali elezioni politiche turche del 7 giugno.

Da fine marzo si è registrato un netto irrigidimento del presidente islamico Rece Tayyip Erdogan sul negoziato di pace per il Kurdistan turco, rilanciato in marzo dal leader storico del Pkk Abdullah Ocalan. Secondo diversi analisti Erdogan tenta, con un irrigidimento sulla questione curda, di fermare una emorragia di voti dal suo partito islamico Akp verso il partito nazionalista di opposizione Mhp.

Il presidente oggi ha accusato il Pkk di cercare “di far saltare in aria la pace nel nostro paese e di sabotare il processo per una soluzione” politica. Il capo del partito legale curdo Selahattin Deirtas, dato in netto progresso nelle intenzioni di voto, ha accusato i vertici delle forze armate di “lavorare per l’Akp”: “L’esercito è del paese, non di un partito in corsa per le elezioni”.

Gli scontri sono iniziati quando il governatore di Agri ha deciso l’invio di 15 unità dell’esercito nel villaggio di Yukaritutek per impedire lo svolgimento di un ‘Festival della primavera’ nel quale, secondo l’esercito, sarebbero stati presentati candidati alle politiche vicini al Pkk. Durante l’avvicinamento al villaggio i militari sarebbero stati bersaglio di spari da parte di presunti ribelli curdi. Le unità dell’esercito hanno risposto sparando a loro volta.

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