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Blocco vaccini: da Austria a Spagna, cresce attenzione

(Keystone-ATS) Dopo il blocco di alcuni lotti del vaccino Fluad in Italia da parte dell’Aifa (Agenzia Italiana del farmaco), per un possibile collegamento con alcune morti sospette (tutte fra anziani e già sofferenti di alcune malattie, spesso cardiache) cresce l’attenzione anche negli altri Paesi europei in cui il vaccino prodotto dalla casa farmaceutica Novartis viene distribuito e utilizzato per la campagna vaccinale 2014-2015, come Austria, Germania e Spagna.

In Austria il quotidiano “Kleine Zeitung” riporta la notizia delle indagini avviate in Italia dopo i decessi sospetti, specificando che “il vaccino influenzale Fluad è applicato nel Paese per l’immunizzazione attiva negli anziani e che al momento secondo quanto riferisce l’Ages (L’agenzia austriaca per la salute e la sicurezza alimentare) non sono stati osservati effetti collaterali, né gravi, né lievi”.

“L’Ages austriaco è in stretto contatto con le autorità italiane e continuerà a monitorare la situazione da vicino” spiega la Kleine Zeitung, ricordando che “il vaccino è stato approvato nel 1997 e testato in studi clinici su decine di migliaia di pazienti, dal momento che più di 65 milioni di dosi sono state distribuite in tutto il mondo”. Mentre un altro quotidiano austriaco, il Kurier, tiene a specificare che sebbene l’attenzione sul problema sia in crescita in Austria “i lotti distribuiti nel Paese non sono gli stessi distribuiti in Italia”.

In Germania, dove la notizia viene data, tra gli altri, sui siti “Die Welt”, “Zeit online” e “Deutschland Today”, si sottolinea che “finora, il rapporto tra il vaccino e le morti non è ancora stato dimostrato secondo l’azienda produttrice” e che “i lotti difettosi del vaccino sono stati preparati in uno stabilimento Novartis in Toscana”. E in Spagna, dove la notizia dei decessi sospetti in Italia trova spazio sui siti di diversi media, dal quotidiano “La Vanguardia” al sito del quotidiano cattolico e conservatore “Abc”, si prova a rassicurare i lettori ponendo l’accento in particolare sul fatto che, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Efe, “le dosi sospette del vaccino non sarebbero distribuite all’estero ma unicamente in Italia”.

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