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A Recanati al via “Biblioteca Leopardi”

(Keystone-ATS) Una mostra che evidenzia il valore culturale della biblioteca di Giacomo Leopardi spiegando l’importanza simbolica e affettiva che ha avuto per due grandi personaggi: Monaldo e Giacomo Leopardi. È “Giacomo dei libri. La Biblioteca Leopardi come spazio delle idee”, organizzata da Casa Leopardi e dalla regione Marche, che verrà ospitata da sabato prossimo a Recanati nei locali de casa dove visse l’illustre poeta italiano.

L’esposizione, presentata oggi nella sede della regione Marche, è organizzata in occasione del bicentenario dell’apertura al pubblico della Biblioteca. “Una mostra dallo straordinario valore culturale – dichiara l’assessore alla Cultura della Regione Marche Pietro Marcolini – che riaccende i riflettori sull’enorme portata della figura e delle opere di Giacomo Leopardi”.

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Voluta da Monaldo Leopardi, la Biblioteca ha rappresentato per il padre del Poeta il lavoro di tutta una vita, un’intensa attività in cui ha coinvolto Giacomo e gli altri fratelli nel gioco collaborativo di scelta e di catalogazione dei materiali. Un impegno protratto in questi duecento anni dagli eredi che hanno mantenuto e valorizzato la biblioteca come da disposizione testamentaria del conte Monaldo.

“Monaldo non solo raccoglie questo pregevole fondo librario – dichiara il discendente del poeta conte Vanni Leopardi- ma nel 1812 lo apre al pubblico, con un gesto che denota liberalità e lungimiranza, permettendo così il libero accesso alla cultura. La mostra Giacomo dei libri è dedicata a tutti gli uomini che cercano una società migliore e che, pur esprimendosi con diverse favelle, parlano il linguaggio universale usato da Giacomo Leopardi”.

Il valore della Biblioteca va ricercato anche nel rapporto intercorso tra questo luogo e Leopardi. Il carattere, la morale e la scrittura del poeta che si definisce proprio attraverso la lettura e che va intesa come conversazione, come dialogo con gli autori. Si può infatti riprendere una frase di Giacomo Leopardi nel Filippo Ottonieri, quando scrive che “l leggere è un conversare, che si fa con chi scrisse”.

Proprio per questo, la mostra, non solo affronta la storia della sua fondazione, ma racconta, attraverso i documenti, i testi e i libri amati dal giovane Giacomo Leopardi, l’espressione poetica e filosofica della sua opera.

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