The Swiss voice in the world since 1935

Accordo sui minerali, USA sbloccano invio di armi a Kiev

Keystone-SDA

Con l'accordo sui minerali e il fondo per la ricostruzione siglato con gli USA, Kiev sembra segnare parzialmente un punto a suo favore nei negoziati, dopo le tensioni nello Studio Ovale fra Trump e Zelensky e l'apparente sbilanciamento di Washington verso Mosca.

(Keystone-ATS) Un primo segno tangibile è il disco verde del Dipartimento di Stato americano per esportare “50 milioni di dollari o più” di hardware e servizi per la difesa in Ucraina. Si tratterebbe della prima autorizzazione di questo tipo da quando Trump ha sospeso tutti gli aiuti militari a Kiev poco dopo il suo insediamento. Nel frattempo, secondo Bloomberg, la Casa Bianca ha preparato opzioni per aumentare la pressione economica sulla Russia: da nuove sanzioni sul settore bancario a dazi del 500% verso Paesi che acquistano petrolio, gas o uranio da Mosca. Parallelamente, il senatore repubblicano Lindsey Graham ha annunciato un disegno di legge sostenuto da 72 colleghi per varare sanzioni “devastanti” se Putin non accetterà negoziati.

Per blindare la svolta, il parlamento ucraino si affretta a ratificare l’accordo sui minerali, con un voto previsto già l’8 maggio. “Questo accordo ci consentirà di difendere meglio il nostro Paese qui e ora, di proteggere meglio i nostri cieli grazie ai sistemi di difesa aerea americani”, ha spiegato il premier Denys Shmyhal, anticipando i nuovi aiuti bellici statunitensi.

Uno smartphone mostra l’app SWIplus con le notizie per gli svizzeri all’estero. Accanto, un banner rosso con il testo: ‘Rimani connesso con la Svizzera’ e un invito a scaricare l’app.

In sintesi, l’accordo garantirà agli Stati Uniti un accesso preferenziale a nuovi investimenti nell’estrazione delle risorse naturali ucraine e finanzierà investimenti per la ricostruzione del Paese. E i nuovi aiuti militari USA potranno essere conteggiati come contributo di Washington al fondo congiunto per la ricostruzione. Il “deal” prevede alcuni punti a favore di Kiev, altri meno, ma alla fine consente ad entrambe le parti di dichiararsi soddisfatte. Tra i primi, il fatto che l’Ucraina non debba rimborsare agli USA il presunto “debito” di 350 miliardi di dollari evocato da Trump. Ma anche i toni americani più duri verso Mosca (“nessuno Stato o persona che abbia finanziato o fornito la macchina da guerra russa potrà beneficiare della ricostruzione dell’Ucraina”) e l’esclusione di preclusioni alle ambizioni di Kiev di entrare nella Unione europea. Bruxelles ha riconosciuto la “non esclusività” dell’accordo tra USA e Ucraina, salvaguardando così il processo di adesione. L’intesa non riguarda solo 55 minerali (alcuni rari) ma anche petrolio e gas, tuttavia le risorse resteranno di proprietà ucraina. Inoltre per i primi dieci anni i profitti dei nuovi progetti comuni saranno “completamente reinvestiti nell’economia ucraina”.

Tra i punti deboli, il fatto che non ci siano garanzie concrete di sicurezza da parte degli USA, come chiedono invece da tempo Kiev e Bruxelles. Ma alcune frasi del testo sono significative, come “Gli Stati Uniti hanno un interesse diretto in gioco e sono impegnati nel successo a lungo termine dell’Ucraina”, o “La sicurezza economica è sicurezza nazionale, e questa importante salvaguardia impedisce che risorse cruciali finiscano nelle mani sbagliate”. Altro aspetto scoraggiante è che, secondo gli esperti, saranno necessari dai 10 ai 20 anni prima di vedere un ritorno economico dal nuovo accordo in un Paese devastato dalla guerra, senza contare che alcuni dei progetti più lucrativi riguardano territori occupati da Mosca.

Intanto Trump ha presentato il primo progetto di bilancio del suo secondo mandato, con un aumento record dei fondi destinati alla difesa (1’010 miliardi, +13%) e alla sicurezza interna (+65%), accompagnato da drastici tagli (163 miliardi, pari al 22% delle spese non legate alla difesa) a tutto il resto: sanità, istruzione, aiuti internazionali, lotta al climate change, programmi per la diversità e l’inclusione (DEI), tutti settori già da tempo nel mirino del DOGE di Musk.

Articoli più popolari

I più discussi

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR