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Algeria: in fiamme chiesa protestante in Cabilia

(Keystone-ATS) ALGERI – Da anni nel mirino delle autorità algerine che li accusano di proselitismo, per la prima volta, i protestanti d’Algeria sono stati vittima, in Cabilia, di un violento attacco da parte della popolazione, spinta da “alcuni integralisti islamici”.
I locali della chiesa protestante Tafat (Luce, in berbero) di Tizi Ouzou, il capoluogo della regione berbera, sono stati presi d’assalto e incendiati ieri notte da un gruppo di abitanti del quartiere.
“Durante tutta la giornata ci sono state delle tensioni con gli abitanti della zona”, ha detto all’ANSA, uno dei membri della comunità religiosa, poi, “un gruppo di ‘barbuti’ (come vengono chiamati gli integralisti islamici, ndr.) ha impedito ai fedeli di partecipare alla funzione del sabato”. In serata “dopo aver saccheggiato i locali della chiesa, hanno appiccato il fuoco”.
Le prime tensioni nel quartiere Bekkar, alla periferia di Tizi Ouzou, sono esplose il 26 dicembre, quando un gruppo di abitanti della zona ha bloccato l’ingresso della chiesa e impedito ai fedeli di celebrare la messa.
“Abbiamo avvertito più volte le autorità – ha spiegato la fonte – ma non sono intervenute. Ieri sono state a guardare senza fare nulla mentre gli integralisti saccheggiavano i locali della chiesa.”.
Le proteste degli abitanti musulmani vanno avanti ormai da settimane. “Questa è la terra dell’Islam& 33;”, dicono alcuni di loro, citati dalla stampa algerina, “quello che succede là dentro è un offesa per i musulmani. La Chiesa è vicina ad una scuola. Potrebbero offrire denaro o cellulari agli studenti per conquistarli. Non li lasceremo esercitare il loro culto, nemmeno con un’autorizzazione”.
Secondo la stampa, la chiesa – semplici locali di una palazzina allestiti per la preghiera – “non hanno ricevuto l’autorizzazione necessaria”, al contrario di quanto afferma Padre Krireche, responsabile della comunità di Tafat. In Algeria, chi “pratica una religione diversa dall’Islam”, ha sancito una legge del 2006, inasprita nel 2007, “deve costituire un’associazione a carattere religioso per esercitare liberamente il suo culto e chiedere permessi per la celebrazione delle cerimonie”. Sono inoltre previsti dai due ai cinque anni di prigione e multe fino a 10 mila euro per chiunque “tenti di convertire un musulmano”.
Tra il 2007 e 2008, le comunità protestanti, in particolare quelle evangeliche accusate di proselitismo, sono state al centro di una vera e propria ‘caccia alle streghe’. Numerosi algerini convertiti sono stati processati e condannati con l’accusa di proselitismo.

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