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BAK Economics prevede crescita economica quasi nulla

L'inflazione frenerà i consumi. KEYSTONE/LAURENT GILLIERON sda-ats

(Keystone-ATS) BAK Economics pronostica una congiuntura debole nei prossimi mesi in Svizzera, non da ultimo a causa dell’inflazione.

Nel 2023 il prodotto interno lordo (Pil) dovrebbe crescere del +0,3%, per poi accelerare al +1,5% nel 2024, affermano gli esperti renani, che confermano la loro stima precedente.

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Secondo l’istituto i dati di espansione economica relativamente buoni del primo trimestre, pubblicati di recente, non vanno presi come il segnale di una ripresa. “Piuttosto indicano una flessione”, ha affermato l’analista di BAK Economics Alexis Bill-Körber durante un seminario online tenutosi oggi. L’esperto teme in particolare addirittura un calo del Pil reale nel corrente secondo trimestre.

Secondo Bill-Körber a pesare è lo sviluppo debole dell’industria, influenzato dal cattivo andamento dell’economia globale. Anche gli attuali dati sulle esportazioni non sono incoraggianti. E il comparto delle costruzioni rimane un settore problematico.

Pure l’inflazione sta avendo un impatto: “La perdita del potere d’acquisto sta lentamente lasciando il segno”, si dice convinto lo specialista con studi all’università di Friburgo in Brisgovia. Per l’anno in corso BAK Economics prevede un’inflazione media del 2,4%, che dovrebbe poi scendere all’1,5% nel 2024. Secondo Bill-Körber il pronostico del 2023 risente fra l’altro anche dell’incombente aumento degli affitti.

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