Berlino: l’Orso d’argento al grande assente Polanski

(Keystone-ATS) BERLINO – Roman Polanski ha vinto l’Orso d’argento per la regia del film The Ghostwriter (L’uomo nell’ombra) al festival di Berlino. Il regista non ha però potuto ritirare il premio essendo agli arresti domiciliari a Gstaad (BE).
Un’assenza ‘ingombrante’: anche alla conferenza stampa del film a Berlino non si era parlato altro che di Polanski, che ne ha seguito maniacalmente tutta la post-produzione quando era già agli arresti. Pierce Brosnan, uno degli interpreti, aveva definito il regista “un uomo dalla vita intensa e di una grandezza inesprimibile. Appena ho saputo del suo arresto sono rimasto scioccato e ho pensato alla sua famiglia e ai figli”. Anche il protagonista Ewan Mc Gregor ne aveva parlato con affetto: “La sua assenza si sente anche di più perché conosce ogni particolare delle cose che fa e che fanno il suo cinema”.
The Ghostwriter – che vede il ritorno del regista del Pianista al thriller e uscirà nelle sale ticinesi con il titolo L’Uomo nell’ombra – è basato sul romanzo omonimo di Robert Harris (ex cronista politico inglese e co-sceneggiatore con lo stesso regista) pubblicato in italiano da Mondadori nel 2007. E’ la storia di uno scrittore inglese (McGregor) che accetta di completare le memorie dell’ex primo ministro britannico Adam Lang (Brosnan), un personaggio che ricorda molto Tony Blair. L’incarico gli arriva dopo la misteriosa morte del suo predecessore in un disgraziato incidente. Quando lo scrittore raggiunge l’ex premier in un’isola sulle coste orientali degli Stati Uniti, esplode uno scandalo: Lang viene accusato di attività illegali, connesse a terrorismo e torture. E mentre l’isola di colpo si riempie di giornalisti e manifestanti, lo scrittore comincia a sospettare che il suo predecessore abbia scoperto qualcosa di terribile che collega Lang alla Cia e a temere per la sua vita.