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Blackout in Spagna e Portogallo, ‘nessuna causa esclusa’

Keystone-SDA

La Spagna, il Portogallo e parte della Francia del sud sono piombate nel buio alle 12.30 quando un maxi blackout ha lasciato l'intera penisola iberica senza elettricità.

(Keystone-ATS) Il tutto ha mandato in tilt treni, aeroporti, metropolitane e intere città alle prese con semafori spenti ed enormi difficoltà di comunicazione, senza internet e con i cellulari che si sono via via scaricati.

Un incubo dalle cause ancora incerte con il premier Pedro Sanchez che ha presieduto riunioni di emergenza, senza togliere dal campo nessuna ipotesi: “Nulla può essere escluso”.

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Neanche un sabotaggio o un attacco hacker, come nelle prime ore si era ipotizzato, anche se nel corso della giornata l’Agenzia Cyber Ue ha scartato la possibilità di un attacco, parlando di un “guasto”. Il gestore della rete elettrica portoghese ha invece ipotizzato un fenomeno, noto come “vibrazione atmosferica indotta”, che provoca guasti di sincronizzazione tra i sistemi elettrici “causando successive perturbazioni lungo la rete europea interconnessa”, legato a variazioni estreme delle temperature nell’entroterra spagnolo.

I tecnici e le autorità sono al lavoro per capire cosa è successo ma anche e soprattutto per ripristinare le forniture di elettricità con un lavoro incessante che, in serata, ha riportato la fornitura al 20% degli utenti spagnoli, mentre anche in Portogallo la riattivazione andava avanti.

L’enorme blackout, uno dei peggiori registrati in Europa e che ricorda quello in Italia del settembre del 2003 che trascinò il Paese nel caos, ha mandato nel panico la popolazione, con lunghe file e assalti nei supermercati per fare incetta di pile e generi di prima necessità.

Convogli evacuati, centinaia di passeggeri in fila indiana nei tunnel della metropolitana che tentavano di riemergere in superficie, guidati dalla luce dei cellulari, il caos nelle stazioni di Atocha e Chamartin a Madrid, ma anche negli aeroporti di Barajas e di El Prat, a Barcellona, dove migliaia di viaggiatori a causa di voli soppressi hanno dovuto trascinare bagagli fuori dagli scali, cercando mezzi d’emergenza per raggiungere le proprie destinazioni: tutta la Spagna è piombata in una situazione d’emergenza mai vissuta dai giorni caldi della pandemia nel 2020.

D’improvviso il silenzio e il buio dei servizi, anche se in pieno giorno. Interrotte le telecomunicazioni e le connessioni Internet. Spenti i semafori con enormi ingorghi nelle vie di entrata e uscita dalle grandi città.

Su alcune delle principali arterie, come la tangenziale M-30 di Madrid è stata interrotta la circolazione. Ospedali costretti a garantire i supporti vitali ai pazienti con i gruppi elettrogeni autonomi, mentre partivano gli appelli delle autorità alla cittadinanza a non circolare in auto, se non per ragioni imprescindibili. E ancora, negozi e ristoranti chiusi a mano a mano che passavano le ore.

“E’ la psicosi del kit di sopravvivenza, però qui manca la luce, non l’acqua”, ironizza Veronica Lopez, cassiera a un supermercato Calle Goya, a Madrid, riferendosi alle riserve consigliate nelle scorse settimane dalla Commissione Europea per la difesa, per poter sopravvivere 72 ore in autonomia, in mancanza di forniture essenziali. Pochi in Spagna avevano fatto caso ai consigli. Fino a oggi.

Sanchez ha fatto appello ai cittadini a fare un “uso responsabile dei cellulari” fino a che non sarà ripristinata l’erogazione elettrica, dopo aver presieduto il Consiglio nazionale della Sicurezza, in collegamento continuo con Bruxelles, i soci Ue e della Nato: le cause “sono ancora in fase di studio, ma è meglio non fare speculazioni”, ha detto dal Palazzo della Moncloa. In cui ha esortato a “seguire le indicazioni “delle autorità ed evitare di diffondere informazioni “di dubbia provenienza”.

Pesanti ripercussioni anche in Portogallo e in alcune parti della Francia, per qualche minuto. Il primo ministro lusitano, Luis Montenegro, ha affermato che “tutto indica che in Spagna si sia originata la situazione” di emergenza. “Ma non voglio fare speculazioni”, ha aggiunto. E si starebbe indagando anche su un possibile attacco informatico, che ha portato al parziale collasso dei servizi.

Man mano che sono passate le ore le centrali idroelettriche hanno ripreso a funzionale, mentre quelle nucleari si sono fermate quasi subito, come previsto dai sistemi di sicurezza in caso di guasti nell’erogazione di elettricità. Il 20% dei voli diretti o in partenza da scali spagnoli è stato cancellato per garantire la sicurezza. Ma ci vorrà del tempo per il ritorno alla normalità dei trasporti ferroviari e dei collegamenti Intercity sui tragitti di media e lunga distanza, ha fatto sapere il ministro dei Trasporti, Oscar Puente.

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