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Borsa svizzera chiude in lieve rialzo, SMI +0,21%

L'attenzione dei mercati è già rivolta a domani, quando negli Stati Uniti sarà pubblicato il rapporto mensile sul mercato del lavoro. KEYSTONE/ENNIO LEANZA sda-ats

(Keystone-ATS) La Borsa svizzera chiude in lieve rialzo una seduta all’insegna dell’attendismo: l’indice dei valori guida SMI ha terminato a 11’202,66 punti, in progressione dello 0,21% rispetto a ieri, mentre il listino allargato SPI ha guadagnato lo 0,23% a 14’528,73 punti.

Dopo un inizio con il freno tirato il mercato si è fatto più intraprendente, per poi però tornare a galleggiare intorno alla parità sul finale di seduta. A rendere almeno in parte ottimisti gli investitori sono stati gli ultimi indicatori congiunturali americani, che hanno spinto a nutrire speranze maggiori anche sulla dinamica dell’economia europea.

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Stando agli operatori il volume di negoziazioni si è comunque rivelato limitato, cosa che si spiega con fattori stagionali, ma non solo: è infatti probabile che diversi attori del mondo della finanza abbiano evitato di impegnarsi, in attesa della pubblicazione – domani – dell’ultimo rapporto mensile sul mercato del lavoro americano. Il documento avrà una doppia valenza: servirà per capire se gli Stati Uniti si trovino in recessione e potrebbe fornire indicazioni indirette sui prossimi rialzi dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve.

Sul fronte geopolitico i mercati sembrano sopportare abbastanza bene la tensione generata dalla visita della presidente della Camera dei rappresentanti americana Nancy Pelosi a Taiwan e le successive manovre militari di Pechino nell’area. Le quotazioni del petrolio sono intanto scese a New York sotto i 90 dollari, per la prima volta dopo l’invasione dell’Ucraina.

Per quanto riguarda i singoli l’attenzione era rivolta Swisscom (-0,12% a 503,80 franchi), che ha annunciato utili e ricavi semestrali in calo. Rimanendo fra i valori più difensivi si è mossa poco Nestlé (+0,15% a 116,88 franchi), mentre hanno inciso negativamente sul listino gli altri due pesi massimi, Novartis (-0,65% a 81,36 franchi) e soprattutto Roche (-0,98% a 316,75 franchi) e

Spinti dai buoni risultati pubblicati da concorrenti stranieri si sono messi in mostra i bancari Credit Suisse (+1,69% a 5,29 franchi) – Bloomberg ha parlato di discussioni su un taglio di migliaia di impieghi – e UBS (+2,42% a 15,84 franchi). Nello stesso segmento finanziario un analogo effetto è stato osservato su Partners Group (+2,19% a 1025,50 franchi). Non in modo unitario hanno per contro chiuso gli assicurativi Swiss Life (+0,08% a 508,20 franchi), Swiss Re (+0,50% a 72,88 franchi) e Zurich (-0,26% a 417,00 franchi).

La giornata si è rivelata favorevole per i valori maggiormente dipendenti dalla congiuntura quali ABB (+1,01% a 28,88 franchi), Sika (+2,25% a 241,30 franchi), Geberit (+1,02% a 503,40 franchi) e Holcim (+1,32% a 44,68 franchi). Ispirata è apparsa, nel comparto tecnologico, Logitech (+0,93% a 56,24 franchi), e ancora più tonica si è rivelata Richemont (+2,02% a 115,90 franchi) nel segmento del lusso.

Nel mercato allargato non sono passate inosservate le cifre di metà anno di Adecco (-3,32% a 32,00 franchi), Valiant (+1,15% a 88,10 franchi) e VAT (+1,09% a 279,20 franchi). Oerlikon (+1,99% a 7,67 franchi) ha proseguito nella fasce ascendente che già aveva caratterizzato la giornata di ieri.

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