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Boston: ordigni usati erano pentole a pressione

(Keystone-ATS) Gli ordigni usati nell’attentato alla maratona a Boston che ha provocato tre morti e oltre 170 feriti erano costituiti da pentole a pressione piene di schegge metalliche, chiodi e cuscinetti a sfera, collegate a detonatori. Lo riportano i media Usa citando fonti di polizia.

Le pentole erano in buste di nylon nera o zaini e sono state trovate anche tracce di circuiti elettronici che farebbero pensare all’uso di timer.

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È intanto salito il bilancio dei feriti dell’attentato:sono adesso 176, secondo l’ultimo aggiornamento. Nove sono bambini.

Diciassette persone sarebbero ancora in gravissime condizioni: tra queste un bimbo di due anni, ferito alla testa, e la madre del piccolo Martin Richard, il piccolo di otto anni ucciso, ricoverata con una lesione al cervello.

Intanto è caccia all’uomo a Boston e in tutti gli Stati Uniti per arrivare agli autori dell’attentato. Le autorità federali e l’Fbi hanno innalzato al ‘livello 1’ lo sforzo di mobilitazione, il che equivale a mettere in campo tutte gli strumenti investigativi a disposizione, come successo in tutti i momenti di grande emergenza nazionale.

Gli investigatori stanno cercando ancora una risposta per quel che riguarda la matrice del gesto e – riferiscono i media americani – spiegano come sia ancora “troppo presto” per capire se la strage sia di natura ‘interna’ o legata a gruppi del terrorismo internazionale. Al vaglio tutte le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza nei minuti che hanno preceduto e seguito le due terribili esplosioni.

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