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BP e Transocean si fanno causa a vicenda

(Keystone-ATS) Ad un anno dall’incidente del Golfo del Messico la British Petroleum ha sporto denuncia negli Stati Uniti nei confronti della Transocean, la società con sede in Svizzera proprietaria della piattaforma di perforazione Deepwater Horizon e alla Cameron International di Houston, Texas, che ha fabbricato il dispositivo di arresto automatico del flusso di greggio in caso di emergenza, che non ha funzionato il 20 aprile dello scorso anno.

L’esplosione della piattaforma petrolifera in cui 11 operai rimasero uccisi provocò il più grande disastro ambientale della storia degli Stati Uniti. A seguito dell’incidente la BP ha stanziato 40 miliardi di dollari in spese per le operazioni necessarie a ripulire le acque e le coste della regione, una cifra che l’impresa intende recuperare attraverso le azioni legali depositate davanti ad un tribunale federale della Louisiana.

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La BP sostiene che i sistemi di sicurezza sulla Deepwater Horizon della Transocean non hanno funzionato, che l’impresa non ha assolto agli obblighi contrattuali per quanto riguarda la manutenzione della piattaforma e che non ha addestrato il personale nè coordinato in modo dovuto le misure da adottare in caso di incendio.

In serata Transocean ha fatto sapere in una nota di aver a sua volta “fatto causa contro entità della BP ed altre parti coinvolte nell’incidente al pozzo Macondo”.

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