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BS: iniziata la distribuzione di cannabis nelle farmacie

I prodotti a base di cannabis saranno venduti nelle farmacie basilesi nell'ambito di un progetto pilota KEYSTONE/CHRISTIAN BEUTLER sda-ats

(Keystone-ATS) La distribuzione regolamentata di cannabis nelle farmacie inizia oggi a Basilea. Il progetto pilota, il primo in Svizzera, mira a studiare gli effetti sulla salute della distribuzione legale di prodotti a base di canapa THC.

Lo studio, che conta circa 370 partecipanti, inizia con un certo ritardo. Il lancio era previsto per settembre 2022 ma i prodotti ordinati in quel momento non hanno superato il controllo di qualità. In particolare, contenevano bassi residui di prodotti fitosanitari non consentiti nelle coltivazioni biologiche. I prodotti dell’azienda “Pure Production” di Zeiningen (AG) sono stati nuovamente analizzati da un organismo indipendente.

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Il progetto pilota denominato “Weed Care” è uno studio congiunto del Dipartimento della sanità di Basilea Città, delle Cliniche psichiatriche universitarie, dei Servizi psichiatrici di Argovia e dell’Università di Basilea, e approvato dall’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Lo scopo dello studio è quello di analizzare gli effetti della vendita regolamentata sulla salute dei consumatori. I dati raccolti dalla sperimentazione getteranno le fondamenta per una “futura politica della cannabis responsabile”.

Studio esaustivo a due fasi

Il primo gruppo di partecipanti, che da oggi potrà ritirare in nove farmacie di Basilea diversi tipi di cannabis, conta circa 180 persone. Per un secondo scaglione di probandi, lo studio prenderà il via solo a giungo. Su 500 consumatori che hanno inoltrato la loro candidatura, sono stati ammessi al programma in totale 374 utenti, di cui 302 uomini, 66 donne e 6 persone non binarie, appartenenti a un’età compresa tra i 18 e o 76 anni. L’età media dei probandi è di 36 anni.

Per tutti loro, il prodotto potrà essere ottenuto senza troppi problemi, in quanto i partecipanti sono in possesso di uno speciale certificato che attesta la partecipazione al progetto pilota e dunque alla legittimazione dell’acquisto.

L’idea di suddividere i partecipanti in due gruppi e in due fasi distinte deriva dal fatto che questo sistema permette di esaminare e paragonare parallelamente sia il consumo legale che quello illegale sull’arco di un determinato periodo, ha spiegato Anne Tschudin, portavoce del Dipartimento della sanità.

Una fonte di sicurezza

Allo studio ha preso parte anche un 53enne che da 35 anni fa uso di cannabinoidi. A seguito di un infortunio beneficia di una rendita d’invalidità AI. In una farmacia di Basilea, alle 9.00 di questa mattina, ha ritirato la sua prima dose legale di Cannabis, confezionata su misura per questa indagine.

“Sono molto sollevato di poter partecipare allo studio”, racconta. Difficilmente oggi giorno, in strada, si può trovare un prodotto pulito. Il 53enne sostiene che l’erba “in circolo è praticamente sempre tagliata con roba sintetica e nociva”. Da molti anni assuefatto dall’hashish e dalla cannabis, ha affermato di aver anche trafficato in passato e dunque di sapere di quello che parla.

Un altro partecipante ha confermato quanto sia difficile trovare sul mercato un prodotto pulito. “Controllo sempre la roba che arriva dalla strada, esaminandola con un magnete, per verificare se non ci sono residui di polvere di ferro, che viene aggiunta per falsificarne il peso”, racconta.

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